Teatro Vincenzo Bellini
Catania, "scacchi e tecnica" nel Rachmaninov di Lisitsa
Valentina Lisitsa voleva fare da ragazza la giocatrice di scacchi professionista. Invece, dopo aver cominciato giovanissima, a circa 4 anni, a studiare pianoforte, è diventata una delle pianiste più talentuose della scena musicale internazionale. Una virtuosa che riesce a dare un'anima perfino alla ragione. Nel repertorio che ha portato per gli amici del Teatro Massimo, Vincenzo Bellini di Catania, sabato 14 e domenica 15 maggio, emerge tutto il talento ed il virtuosismo della musicista ucraina, che è riuscita nell'intento di far apprezzare la tecnica raffinata che richiedeva il Concerto n. 2 per pianoforte e orchestra di Rachmaninov. Una pulizia di suono ed un ritmo così preciso da rasentare la perfezione, senza dimenticare l'anima romantica del più importante compositore russo.
Nella seconda parte del programma invece, con il Don Chisciotte di Richard Strauss, a prendere la scena è stata l'orchestra del Teatro Bellini, diretta per l'occasione da Damien Iorio, inglese d'origine ma con sangue italiano nelle vene, bravo a far emergere sentimenti forti e contrastanti come solo un animo romantico possiede. Iorio, tra le tante direzioni di orchestre internazionali, ha anche condotto quelle italiane di Milano "Giuseppe Verdi" e l'Orchestra sinfonica della Rai.
Un concerto dove è emersa questa incredibile fusione tra l'anima strategica e anticipatrice della giocatrice di scacchi di Valentina Lisitsa con la sua sensibilità di pianista virtuosa e talentuosa. Una tra le migliori scelte possibili per apprezzare il pianoforte a tutto campo.