La tragedia dei migranti a largo della Libia
Il naufragio del 2015 con 700 morti, il Pm di Catania chiede 24 anni per i due scafisti
Diciotto anni di reclusione per il 'capitano' e 6 anni per il suo 'mozzo'. Sono le richieste di condanna della Procura di Catania per i due presunti scafisti del naufragio del 18 aprile 2015 al largo della Libia in cui morirono oltre 700 migranti. Soltanto 28 le persone sopravvissute. Tra loro anche due minorenni che si sono costituti parte civile nel processo che si celebra, col rito abbreviato, davanti al Gup Daniela Monaco Crea. Imputati sono il presunto 'capitano' del natante, il tunisino Mohamed Alì Malek di 27 anni, e il suo 'mozzo' siriano Mahmud Bikhit, di 25, che si proclamano innocenti sostenendo di essere stati soltanto dei 'passeggeri'. Sono entrambi accusati di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, ma al 'capitano' sono contestati anche l'omicidio colposo plurimo e il naufragio. Sono un centinaio i corpi recuperati dalla marina militare dal relitto del peschereccio che si cerca di recuperare dal fondale al largo delle coste libiche.