Teatro Greco, ciclo classico
Siracusa, prima della Fedra: una tragedia a cavallo tra opera e musical
Ieri sera, per il debutto della terza ed ultima delle rappresentazioni classiche presso il Teatro Greco di Siracusa, è andata in scena la Fedra di Seneca. Pubblico non da grandi occasioni con l'ultimo anello del teatro vuoto e chiuso. La programmazione che l'Inda ha deciso quest'anno di fare, concentrando in spezzoni le tre tragedie ha prodotto un effetto negativo con l'impressione che questa terza sia stata considerata dal pubblico di serie "B", ma il risparmio in termini di personale per la logistica e permanenza delle compagnie per troppo tempo in città a carico dell'amministrazione del dramma antico, più costi vari, in effetti, ha rappresentato una ragione più che valida per cui le cose è giusto che fossero andate così.
La Fedra rappresentata dal regista Carlo Cerciello è stata un successo straordinario, in quanto musical, ma come rappresentazione di teatro classico antico, una vera "tragedia"; un risultato paradossale, non ce ne voglia il regista.
La scelta di accompagnare il recitato quasi costantemente da un sottofondo musicale o un tappeto di rumori fino a canti e balletti, ha prodotto una lateralizzazione estetica difficile da comprendere.
A primo impatto il tentativo, originale ed audace, di fondere insieme stili e generi, ha incuriosito il pubblico; ma alla lunga, come un boomerang che torna indietro senza controllo, si è imposta come massa sonora senza capo ne coda. Abbiamo assistito a: Ballo di gruppo, canto lirico, musical, teatro, e perfino una punta di cinema con tappeto sonoro tipo hollywoodiano "gladiatore" a sostenere il climax di Ippolito/Teseo.
Questa cavea teatrale, così speciale, unica la mondo, ha da sempre avuto una caratteristica imprescindibile: la parola che da suono si fa pensiero e infine materia. Quando un attore recita dentro al teatro Greco di Siracusa, la sua voce diventa quella di un oracolo che fornisce risposte pratiche agli ascoltatori. La parola è sacra, intima, profonda e sorretta da pareti di silenzio. Il resto, rischia di diventare solamente un bellissimo, interessante e ben costruito show.
Ottima la prova degli attori, le scenografie ed originali i costumi, leggeri, fruscianti al vento estivo siciliano con richiami all'oriente medio ed estremo.