E' allarme
Siracusa, dopo chiusura discarica di Siculiana, da emergenza rifiuti a grande crisi
I cumuli di immondizia sono diventate piccole montagne e l'emergenza che sta attanagliando Siracusa, ma anche tanti altri Comuni siciliani, rischia di diventare una grande crisi. In Sicilia mancano le discariche in regola e dopo la chiusura di Siculiana, perchè non dotata di impianti di biostabilizzazione, gran parte dei rifiuti si sono riversati verso le discariche aperte della Sicilia orientale. E il sistema è andato velocemente in corto circuito. A Siracusa basta girare per le vie cittadine, neanche troppo periferiche, per rendersi conto dell'entità e della gravità del problema. Un problema che sembrava avviato a soluzione dopo l'incontro con il prefetto di lunedì scorso, quando era stata superata la priorità di conferimento di cui Catania godeva presso la discarica della Sicula Trasporti, presso la quale anche Siracusa conferisce i propri rifiuti, ed era stato ristabilito eguale trattamento. E invece ieri è arrivata la nuova botta: dalla Regione nel pomeriggio, è arrivata una nuova disposizione che ha ridotto la quantità giornaliera di rifiuti che Siracusa può portare in discarica: dalle 190 tonnellate, già sotto la media quotidiana che d'estate si registra, a 175 tonnellate al giorno. Un nuovo colpo ad una situazione già precaria che se in città è grave, nelle località balneari ( Ognina, Fontane Bianche...) diventa gravissima. Da qui la disposizione che obbliga i sindaci a decidere misure di emergenza in tema di raccolta differenziata per raggiungere obbligatoriamente obiettivi ben precisi: 3 punti in più entro fine mese e altre tre punti in più entro i prossimi tre mesi. Una vera e propria corsa ad ostacoli che vede sul tavolo anche la scadenza della proroga a Igm, prevista tra 15 giorni.