Le mazzate ai ragazzini egiziani
Caltagirone, "noi gli aggressori? Siamo le vittime e ci siamo difesi"
Da carnefici a vittime. Si sono così difesi davanti gip, Ettore Cavallaro, che li ha interrogati nel carcere di Caltagirone, Davide e Giacomo Severo, e Antonino Spitale, fermati per l'aggressione dello scorso 20 agosto a quattro migranti minorenni di nazionalità egiziana, ospiti in Centro per minori non accompagnati, gestito da una Coop di San Michele di Ganzaria, in provincia di Catania. A ricostruire il racconto fatto dagli arrestati, tutti originari di San Cono, è stato il loro avvocato, Pietro Marino. "Si' siamo noi nel filmato, ma noi siamo le vittime, non gli aggressori - hanno detto in sede di interrogatorio i tre fermati -. Le mazze le avevano in mano loro, noi gliele abbiamo tolte". "All'uscita di San Cono - riferisce l'avvocato Marino - 7, forse 8 extracomunitari hanno aggredito per futili motivi Antonio Spitale. I due fratelli Severo stavano passando di lì e sono intervenuti per difendere l'amico. Uno dei due, che in auto aveva una pistola per giocare a softair l'ha impugnata per farli fermare. Hanno tolto loro le mazze da baseball, ma quelli che erano rimasti erano in possesso di colli di bottiglie e pietre e li hanno aggrediti, e loro si sono difesi. Sono loro le vittime". Per il penalista: "Non c'e' stata alcuna premeditazione, ma solo un fatto congiunturale. Due dei miei assistiti, che come ogni sabato e domenica si recavano in paese a comprare i dolci - ha aggiunto l'avvocato Marino -, sono intervenuti per sottrarre il terzo indagato proprio durante un'aggressione da parte degli egiziani. In pratica si sono solo difesi, non c'e' stata alcuna imboscata".
Il gip deciderà nelle prossime ore.