La denuncia dell'ex assessora Mariarita Sgarlata
"Soldi per una mostra sconclusionata a Palazzolo e non per il Museo di Buscemi"
"A che servono leggi e decreti volti a favorire la valorizzazione dei luoghi del patrimonio immateriale della Sicilia se non si sostengono? Calo di interesse? Eppure i fondi delle Iniziative Direttamente Promosse dall’assessore regionale ai Beni Culturali, strumento inossidabile per clientele e propagande elettorali, potevano essere più proficuamente utilizzati per aiutare il Museo di Buscemi a sopravvivere piuttosto che per la sconclusionata mostra “Da Laurana ad Antonello”, allestita in pieno agosto, e in fretta e furia, nella sede di Palazzo Cappellani a Palazzolo". A denunciarlo è l'ex assessora regionale ai Beni culturali, Mariarita Sgarlata, che parla per i "Democratici per la città"".
"Ripercorriamo insieme le tappe di un percorso che non meritava di essere interrotto: il 13 marzo 2014, per la prima volta, veniva dichiarato di eccezionale interesse etnoantropologico un intero circuito museale intercomunale. Durante il mio mandato da assessore regionale ai beni culturali, con decreto del 24 febbraio 2014, è stato apposto il vincolo di tutela agli immobili costituenti l’itinerario etnoantropologico che si articola fra i comuni di Buscemi (Sr) e Palazzolo Acreide (Sr) denominato “I Luoghi del lavoro contadino”, realizzato da Rosario Acquaviva e dalla sua équipe. Il provvedimento di tutela mirava a garantire l’integrità degli immobili e delle loro collezioni che costituiscono espressione e documentazione di mestieri e attività artigianali relative all’antica civiltà contadina del territorio ibleo, ivi compreso il mantenimento dell’attuale destinazione d’uso museale. Sempre in quei giorni la realtà museale di Buscemi è stata altresì oggetto, unitamente ad alcune altre realtà istituzionali a carattere museale ricadenti nel territorio ibleo, di un protocollo d’intesa siglato, anche con il coinvolgimento della Soprintendenza di Siracusa e della Casa Museo Antonino Uccello di Palazzolo Acreide, volto a razionalizzare la gestione coordinata dei siti e la valorizzazione integrata delle iniziative culturali del territorio. Il protocollo d’intesa ha visto inoltre la pronta convergenza dei Comuni facenti parte dell’Unione della Valle degli Iblei, che ha richiesto, proprio in questi giorni, di aderire al patto d’intenti.Decreti, protocolli d’intesa, tutto inutile? I luoghi del lavoro contadino nel territorio di Siracusa era un progetto partito con il direttore del Museo di Buscemi, Rosario Acquaviva, che dal 1988 ha lavorato alla realizzazione di un itinerario che si concludesse con la Casa Museo di Antonino Uccello nel comune di Palazzolo Acreide: “al prelevamento-isolamento di documenti dal loro contesto normale di uso-giacenza si è preferito, di conseguenza, puntare, soprattutto per quanto concerne i luoghi di trasformazione dei prodotti agricoli (palmento, frantoio, mulino) e le botteghe artigianali, sul recupero e riproposte delle autentiche unità di lavoro, musealizzate negli stessi luoghi”.
Il passo successivo non poteva che essere connesso con l’esigenza di disciplinare i musei a rete e gli ecomusei. La Legge Regionale n. 16 del 2 luglio 2014 regolamenta l’istituzione degli Ecomusei in Sicilia e, all’articolo 1 (oggetto e finalità), recita: «La Regione di concerto con le comunità locali, le parti sociali e gli enti locali riconosce, promuove e disciplina gli Ecomusei, allo scopo di recuperare, testimoniare e valorizzare la memoria storica, la vita, le figure, le tradizioni, la cultura materiale e immateriale, le relazioni fra ambiente naturale e ambiente antropizzato, le attività di lavoro artigianali e il modo in cui l'insediamento tradizionale ha caratterizzato la formazione e l'evoluzione del paesaggio e del territorio regionale, nella prospettiva di orientare lo sviluppo futuro del territorio in una logica di sostenibilità ambientale, economica e sociale, di responsabilità e di partecipazione dei soggetti pubblici e privati e dell’intera comunità locale».
Cosa si è fatto dal 2014 ad oggi per Buscemi, Palazzolo e l’intera area degli Iblei? Soprintendenze senza risorse, musei senza fondi per il funzionamento ordinario e tante, tante iniziative direttamente promosse in tutta la Sicilia – mostre, sagre e eventi collaterali – per prepararsi alle prossime elezioni regionali. Nessuna visione per il bene comune, nessuna attenzione vera per i territori".