Portati in carcere presunti assassini
L'omicidio del panettiere di Floridia, i 3 ragazzi confessano
In via Boschetto le saracinesche sono rigorosamente abbassate. Chiuse anche quelle ad angolo con via Foscolo a pochi passi dalle case popolari di Floridia. In ogni accesso al panificio Sortino, un cartello con la scritta "chiuso X lutto". A qualche centinaia di metri, in viale Vittorio Veneto, c'è la caserma dei carabinieri. Fuori una cinquantina e forse più di persone che aspettano i loro parenti e amici, sotto interrogatorio dalle prime luci dell'alba, con la tremenda accusa di avere ucciso un padre di famiglia. A cadere sotto i colpi di una pistola automatica, Sebastiano Sortino, 49 anni, padre di due figli, non più in tenera età. Il maschio lavorava in laboratorio con il papà. C'è però, da indignarsi perchè davanti alla Tenenza non c'è la società civile pronta a dare solidarietà ad una famiglia di lavoratori, che è ancora sotto choc per un delitto spietato, ma quanti aspettano di sapere se i tre presunti assassini finiranno o meno in carcere. Il sole sta per tramontare su Floridia, ma l'attesa è lunga. Sulla strada aspetta pure qualche avvocato. Poi verso le 19, dalla caserma le gazzelle escono a sirene spiegate. Nelle auto dei carabinieri ci sono i tre presunti assassini.
SPARATI 5 COLPI NEL CUORE DELLA NOTTE
L'agguato mortale scatta intorno alle 3,30. Nuccio Sortino avrebbe da poco avuto una discussione animata con i suoi assassini. Pare che lo tormentassero dall'inizio dell'estate, sbeffeggiandolo. Ogni notte si presentavano al laboratorio e prendevano pizze e altri prodotti sfornati senza pagarli. Poi non soddisfatti della qualità lo insultavano. "Questa pizza è fredda, questo fa schifo" e cose del genere". Tutto questo avveniva oramai quotidianamente ed il titolare del panificio stanco di subire questi soprusi glielo aveva detto chiaro in faccia, "se non andate via vi prendo a colpi di pala." E pare che tutto questo sia avvenuto la notte scorsa. All'ennesima incursione dei tre balordi, Sortino avrebbe reagito. Ma la storia non si è chiusa lì. Probabilmente i tre giovani sottoposti ad interrogatorio, conoscevano le abitudine del commerciante. Sapevano che sarebbe uscito con l'auto forse per andare a prendere la sua compagna. Hanno approfittato del buio ed uno di loro che aveva una pistola ha cominciato a far fuoco. Ha sparato con determinazione, non per intimidire, ma per regolare i conti. Un'azione fulminea da killer incallito, con sei colpi esplosi in rapida successione, Uno ha centrato il lunotto posteriore della "Classe A" Mercedes della vittima, quattro non sono andati a bersaglio e approfittando del finestrino lato guida abbassato, è stato facile colpire Nuccio Sortino. Secondo un'ispezione sommaria del medico legale arrivato sul posto, un proiettile si è conficcato nella spalla della vittima per poi recidergli l'aorta mammaria. Il proiettile non ha dato scampo al panettiere che è rimasto "fulminato" all'interno della propria auto. Gli spari sono stati avvertiti in strada, ma anche dal personale del panificio che era già al lavoro. Quando sul posto sono arrivati i carabinieri di Floridia, il cuore di Nuccio Sortino, si era già fermato. Adesso il cadavere si trova all'obitorio dell' ospedale Umberto I dove lunedì verrà eseguita l'autopsia disposta dal pm Palmieri.
CHI SONO I PRESUNTI ASSASSINI Sono tre i giovani coinvolti nel delitto, due non avrebbero ancora raggiunto la maggiore età, anche se per gli investigatori erano soggetti "attenzionati". Il maggiorenne è D. F., 18 anni, ed abita a poche decine di metri da dove è avvenuta la sparatoria. Ci sono ancora tanti interrogativi su questa vicenda. Di chi era la pistola? Chi ha sparato a Sortino? Il commerciante era vittima di soli sberleffi, oppure la "baby gang" si era spinta oltre chiedendogli il "pizzo"? Una cosa è certa: Nuccio Sortino faceva parte dell'Associazione provinciale Antiracket e mai si sarebbe piegato a eventuali richieste estorsive. Interrogativi che potranno essere chiariti dagli inquirenti nel corso di una conferenza stampa che si terrà domai alle 10,39 al comando provinciale dei carabinieri. Secondo quanto si apprende gli investigatori hanno recuperato l'arma per commettere il delito. I tre avrebbero pure confessato l'omicidio di Nuccio Sortino..
L'AMORE PER QUEL MESTIERE
Era nato nutrendosi di farina, lievito, pane ed il calore del forno. Fin da ragazzino ha sempre lavorato come fornaio. Un mestiere che amava e che nell'ultimo periodo gli aveva dato anche soddisfazioni. Aveva capito che la scuola non era il suo forte e quando aveva ancora i calzoni corti, aveva imparato il mestiere al panificio "Lucca" nella zona della Villa Comunale. Ma la vita del fornaio è dura e carica di rinunce, così, un po' più adulto , aveva lavorato nella zona industriale come operaio. Ma non era la sua vocazione, perchè alle spalle si era lasciato una breve vita da fornaio. Così lascia l'industria e si mette in proprio avviando l'attività in proprio alla Marchesa, sulla strada che da Floridia porta a Solarino. Il suo pezzo forte è il pane di casa. Lo vanno a comprare quasi tutti e per lui è una fortuna. La gente dice che il "pane di Sortino" è tutta un'altra storia e così è. E quando capisce che il prodotto piace e "tira" lascia la Marchesa per trasferirsi in via Boschetto. Gli affari sembrano andare a gonfie vele, porta il pane anche a Siracusa e comunque fuori Floridia. Non avrebbe mai immaginato che quel luogo sarebbe stato una maledizione.