Ricostruito dai carabinieri il delitto di Sebastiano Sortino
Il panettiere di Floridia ucciso per un "desiderio di vendetta"
Gli hanno tolto la vita per un "desiderio di vendetta". Sono emersi particolari agghiaccianti durante la conferenza stampa dei carabinieri di Siracusa che in meno di 12 ore hanno fatto luce sull'omicidio di Sebastiano Sortino, 49 anni, ucciso ieri poco prima dell'alba a Floridia a colpi di pistola da una "baby gang". La "missione di morte" di tre ragazzi, due ancora diciassettenni e di Dylan Foti, 18 anni, comincia alle tre del mattino, quando la gang si presenta in via Boschetto al panificio. Il titolare non è ancora arrivato, nel laboratorio della panetteria c'è un operaio, un ragazzo straniero. Come fanno già da parecchi mesi, il terzetto consuma ciò che da poco è stato sfornato: pizzette e cornetti. Non accennano neppure nel volere pagare, perchè la colazione da Sortino era sempre gratis. L'operaio però si preoccupa quando cominciano a disturbare all'interno del locale. Per sfregio gettano il pellet sul pavimento e l'operaio ha paura, perchè i ragazzi sembrano piuttosto agitati. Così chiama al telefono Sebastiano Sortino, gli dice che ci sono i soliti noti che stanno combinando il caos. Il titolare del panificio arriva nel suo esercizio commerciale verso le 3,30. Il commerciante è stanco di subire le angherie della "baby gang" e li invita ad andare via di lasciare in pace la gente che sta lavorando. Dapprima lo fa con garbo, ma la sua gentilezza non sortisce alcun effetto, così li allontana con una certa decisione. Nuccio Sortino si rimette in auto una "Classe A" Mercedes ed incontra i ragazzi che sono a bordo di uno scooter, per chiarire una volta per tutte. La discussione prosegue anche in strada, ma l'atteggiamento dei tre giovani è arrogante. sembrano essere dei "pezzi da novanta" che hanno l'assoluto controllo del territorio. Nuccio Sortino si rimette in auto, che diventa per lui, una trappola mortale. Partono i primi colpi di pistola: un proiettile sfonda il lunotto posteriore della vettura, altri cinque vanno a vuoto, ma uno centra mortalmente il commerciante. Secondo le risultanze investigative, a detenere la pistola sarebbe stato uno dei ragazzi minorenni. Ma non sarebbe stato lui a fare fuoco, l'avrebbe data all'altro diciassettenne che avrebbe sparato in rapida successione. Dopo avere ucciso il panettiere il terzetto si sarebbe disfatto della pistola gettandola in un terreno nelle vicinanze ed i tre poi avrebbero chiesto un passaggio verso Siracusa ad un conoscente. Quando è scattato l'allarme e sul posto sono arrivati i carabinieri della Tenenza di Floridia, l'operaio ancora sotto skoch, è riuscito a descrivere uno dei tre ragazzi. Non è stato difficile ai militari dell'Arma risalire ai complici. Portati in caserma ,dopo interrogatori separati, sono crollati. Anche perchè non potevano negare di fronte alle registrazioni delle telecamere di video sorveglianza. Davanti al pubblico ministero avrebbero ammesso di avere ucciso per "desiderio di vendetta". I carabinieri hanno sentito anche la persona che li aveva accompagnati a Siracusa. Facevano discorsi strani, forse parlavano di ciò che era accaduto, ha raccontato. Messi alle strette hanno raccontato la loro una notte di follia. Poi è stato uno dei due minorenni a indicare il luogo dove era stata gettata la pistola con la matricola abrasa. Hanno giocato a fare i boss con la vita di un innocente, di un onesto lavoratore, di un padre di famiglia. Adesso il loro futuro è il carcere. Alla "baby gang" viene contestato il reato di omicidio volontario in concorso.
(nella foto la scena del delitto, sopra Dylan Foti, il maggiorenne fermato ed in basso la vittima, Sebastiano Sortino)