I compensi d'oro ai commissari
Discarica, la prefetta di Catania dà mandato a un avvocato di "tutelare la sua reputazione"
La prefetta di Catania, Maria Guia Federico, ha dato mandato all'avvocato Carmelo Peluso di "tutelare la sua reputazione" su "notizie su nomina e compensi dei commissari che gestiscono la discarica di Misterbianco". Lo rende noto lo stesso penalista evidenziando che sull'Oikos, proprietaria della discarica, "pende una informazione antimafia interdittiva. circostanza che, prima dell'entrata in vigore della normativa anticorruzione, avrebbe impedito alla società di compiere qualsiasi atto di disposizione e di amministrazione con conseguente chiusura di ogni attività". "La prefetta di Catania - osserva l'avvocato Peluso - chiamata a nominare i commissari in base alla legge anticorruzione, ha designato professionisti di chiara fama e provata competenza, individuandoli in funzione della loro esperienza. Hanno dovuto affrontare un carico di lavoro enorme, dedicando all'incarico ingenti risorse umane e professionali. I compensi liquidati - rileva il legale - sono stati determinati secondo i criteri previsti dall'art. 32 del Dl 24.6.2014, n. 90 e comunicati preventivamente all'Anac e al ministero dell'Interno. Il Presidente dell'Anac non ha mai dato ai prefetti alcun riferimento per la determinazione dei compensi".
"La determina, inoltre - osserva l'avvocato Peluso - non è stata mai impugnata dalla società che ora chiede la restituzione delle somme percepite dai commissari. I compensi sono stati determinati tenendo anche conto del fatto che è una fattispecie complessa, che prevede: l'amministrazione di ben 98 contratti di altrettanti comuni, non limitandosi quindi al completamento di un singolo appalto; la gestione di 36 dipendenti; un fatturato annuo di 30.468.000 di euro, che è il 59% di quello annuale della Oikos. I compensi sono stati pubblicati dalla Prefettura nonostante fossero riferiti ad incaricati di pubblico servizio e non a pubblici amministratori. Nel 2015 - si legge nella nota - gli utili dell'impresa gestita dai commissari ammontano a circa 15.000.000 euro lordi, mentre la precedente gestione registrava un utile di soli 600.000 euro. Ciò denota una amministrazione attuale attenta ed oculata che, assai stranamente, la proprietà dell'azienda vorrebbe eliminare. Secondo quanto noto alla Prefettura - conclude la nota del penalista - inoltre, l'amministrazione legale dei commissari ha comportato anche un significativo risparmio rispetto agli emolumenti liquidati al precedente Consiglio di amministrazione, che ammontavano a 2.000.000 euro circa annui, a fronte delle somme palesemente inferiori oggi erogate, al lordo delle imposte".