Emessa in appello sentenza record
Palermo, nacque prematura e poi rimase cieca: condannati a pagare 2 milioni di euro
Sedici anni fa, una bimba nata prematura, alla trentunesima settimana, non fu sottoposta, secondo i magistrati, ai controlli necessari. La piccola già a un anno rimase cieca. Per questa vicenda in primo grado, quattro anni fa, era stata emessa una sentenza record: un milione e 600 mila euro. Adesso, la corte d' appello di Palermo aumenta il risarcimento a quasi due milioni di euro per la precisione un milione 967 mila 118,50 euro. È quanto dovranno pagare l' oculista Luciano Licandro e l'azienda Civico di Palermo alla bambina e ai suoi genitori, assistiti dall' avvocato Loris Mantia, scrive l'edizione locale di Repubblica. L'oculista ha subito anche un processo penale: in primo grado è stato assolto, in appello la corte ha ritenuto invece la sua responsabilità, ma la prescrizione gli ha evitato la condanna. Ora, i giudici dicono che il maxi risarcimento dovrà essere pagato anche dall' Arnas Civico perché la bambina era in cura al Di Cristina; è stata comunque esclusa, in sede penale e civile, la responsabilità dell'equipe di neonatologia, che inviò correttamente la piccola all' oculista. Oggi, la protagonista di questo caso ha 16 anni. I consulenti nominati dal giudice sostengono che una diagnosi corretta, fatta per tempo, avrebbe dato molte possibilità alla bambina: poteva esserci anche il 50 per cento di probabilità di guarigione.