Appalti per sistemi informatici al Comune
Aci Catena, sindaco e consigliere arrestati per una tangente
Il sindaco di Aci Catena, Ascenzio Maesano, ed il presidente della Commissione comunale al Bilancio e un imprenditore sono stati arrestatati dalla Direzione investigativa antimafia di Catania per episodi corruttivi su disposizione del pool anticorruzione della Procura di Catania. Al centro dell'inchiesta due appalti per la fornitura di materiale hardwere e softwere al Comune di Aci Catena.
Maesano è stato eletto al ballottaggio nel 2012 alla guida di una colazione di liste civiche.
Con il sindaco di Aci Catena, Ascenzio Maesano, sono stati fermati dalla Dia di Catania un imprenditore catanese, che opera nel settore informatico, e un consigliere comunale, Orazio Barbagallo. Al centro dell'inchiesta coordinata dalla Dda della Procura di Catania, che ipotizza il reato di corruzione, un appalto per la fornitura, da anni, di servizi di hardware e software al Comune. I fermi, secondo quanto si è appreso, sono stati disposti per il pericolo di fuga degli indagati, dopo che si era diffusa la notizia di indagini in corso.
L'imprenditore fermato dalla Dia di Catania è Giovanni Cerami, di 69 anni, dal 2014 direttore generale della Halley Consulting Spa. Nei confronti dei tre indagati la Procura di Catania ipotizza il reato di corruzione per atti contrari ai doveri d'ufficio.
Avrebbero ricevuto una tangente di 15mila euro dall'imprenditore Giovanni Cerami per il rinnovo del contratto di fornitura del servizio di assistenza e manutenzione dei sistemi software e hardware del Comune di Aci Catena e l'aggiudicazione del progetto esecutivo 'Home Care' finanziato dall'Unione Europea con 252.000 euro. E' l'accusa che la Procura di Catania contesta al sindaco Ascenzio Maesano e al consigliere comunale Orazio Barbagallo. Cerami, dal 2004 direttore generale della Halley consulting S.p.A., era stato dal 2001 fino al febbraio 2003, amministratore unico della Halley srl,oggi Etno data informatica e servizi srl. I soldi, secondo la ricostruzione delle indagini della Dia, sarebbero stati 'incassati' da Barbagallo che avrebbe poi diviso a metà la tangente col sindaco. Secondo la Procura di Catania, diretta da Carmelo Zuccaro, la 'dazione' sarebbe stata "l'ennesimo pagamento effettuato da Cerami a favore dei due funzionari pubblici". Da tempo la Dia di Catania, diretta dal capocentro Renato Panvino, aveva avviato indagini sul sindaco. E il 4 giugno scorso gli investigatori hanno intercettato una telefonata con Barbagallo durante la quale i due, usando un linguaggio criptico, avrebbero concordato di vedersi di lì a poco. L'incontro sarebbe avvenuto in un'area di campagna lontano da "occhi indiscreti", dove si sarebbero divisi i 15mila euro. Nonostante le cautele adottate i due sono stati intercettati dalla Dia. L'indagine ha offerto ulteriori elementi di interesse investigativo tutt'ora al vaglio della Procura di Catania.