A Catania
Call center Qè, 600 posti a rischio: parte la protesta dei lavoratori
Ancora proteste dei lavoratori del call center Qè, scesi oggi in piazza a Catania e davamti la sede catanese della committente Enel di via Domenica Tempio. A rischio 600 posti di lavoro. Spiega Antonio D'Amico, sindacalista Fisl Cisl Catania: "Siamo davanti alla sede di una delle più grosse commesse che il call center gestisce. Enel non puo' lasciare i lavoratori: e' fondamentale perche' se dovesse arrivare un nuovo imprenditore occorre che ci sia un contratto".
Il call center gestisce il servizio per conto di importanti aziende ed enti come Sky, Wind e Inps. Tante le incertezze per i lavoratori, dopo la cassa integrazione, i contratti di solidarietà e il fallito tavolo tecnico in prefettura, con il passo indietro delle società Gpi e Transcom, che avevano manifestato l'interesse ad acquisire il call center. Accanto ai lavoratori si sono schierati deputati e sindaci di Paternò e Belpasso.