La truffa all'Ue di 15 milioni di euro
Processo Ciapi a Palermo, i giudici del tribunale in Camera di consiglio
Sono in camera di consiglio i giudici della quinta sezione del tribunale di Palermo, presieduta da Piero Falcone, che dovranno decidere il processo sulla maxitruffa all'Ue da 15 milioni di euro a carico dell'ex presidente dell'ente di formazione Ciapi Francesco Riggio, del manager della pubblicità Fausto Giacchetto, di Luigi Gentile, ex assessore regionale, della segretaria di Giacchetto Stefania Scaduto e della moglie Concetta Argento e dell'ex dirigente dell'Agezia regionale per l'impiego Rino Lo Nigro. Le accuse sono a vario titolo di associazione a delinquere, truffa aggravata, corruzione, falso e reati fiscali. Il processo, cominciato nel 2014, ruota attorno al Ciapi, l'ente di formazione regionale che avrebbe intascato illecitamente denaro dell'Ue per progetti mai realizzati. Giacchetto, secondo l'accusa, avrebbe organizzato un sistema per gestire a suo piacimento, grazie alla presunta compiacenza di imprenditori, burocrati e politici, i quindici milioni destinati dall'Ue alla comunicazione del progetto di comunicazione Corap. Uno degli imputati è stato condannato in abbreviato. I giudici, visto il rischio prescrizione che grava su alcune accuse - dovrebbero esserne esenti, grazie a una sentenza della corte di Giustizia Europea i reati principali come la truffa e alcuni illeciti fiscali - si sono sottoposti negli ultimi mesi a un vero e proprio tour de force celebrando anche tre udienze alla settimana. Per Giacchetto il pm Piero Padova ha chiesto la condanna a 12 anni di reclusione. Per l'ex presidente dell'ente di formazione a 9 anni, 4 per Gentile, cosi' come per l'ex dirigente dell'Agenzia regionale per l'impiego, Lo Nigro. Stefania Scaduto e Argento rischiano rispettivamente 5 e 6 anni di carcere. La sentenza dovrebbe essere emessa nel pomeriggio.