"E' una tassa occulta"
In strada i negozianti del Centro storico di Palermo contro la Ztl
Saracinesche serrate e luci spente. E' il giorno della protesta contro la Ztl a Palermo, una mobilitazione organizzata dai commercianti e dagli artigiani del centro storico che lamentano un drastico calo degli affari legato proprio all'entrata in vigore della zona a traffico limitato. Chiedono la revoca dell'ordinanza che "ci sta mettendo in ginocchio" e così stamani si sono dati appuntamento alle 8.30 in piazza Croci. "Stiamo morendo di salute" si legge su uno striscione e sul banco degli imputati c'è la misura antismog adottata dalla Giunta Orlando, che i commercianti non esitano a definire una 'tassa occulta'. Il corteo, diretto a piazza Pretoria davanti la sede del Comune, sta creando disagi alla circolazione. Traffico in tilt e qualche momento di tensione, con i manifestanti che hanno divelto alcuni cartelli della Ztl in piazza Verdi e hanno 'invaso' alcuni negozi aperti per chiedere l'adesione alla mobilitazione con la chiusura dei punti vendita. A protestare ci sono anche i commercianti dei quartieri Sant'Agostino, Olivella e Vucciria, che insieme ai residenti si sono trovati stamani in piazza San Domenico prima di raggiungere il concentramento di piazza Croci. "Palermo non si vende" recita uno striscione. Vogliamo continuare a vivere e lavorare nel centro - dicono -, il provvedimento delle Ztl invece di garantire una maggiore vivibilità del centro storico lo toglie a chi ci è nato, ci vive e ci lavora. Con la scusa del miglioramento del volto della città e della qualità della vita si sono venduti i nostri quartieri a grandi imprese e le Ztl sono solo un modo per fare cassa". Presenti al corteo, in solidarietà dei manifestanti, anche giovani universitari. Mentre Confcommercio ha deciso di non aderire. "Pur comprendendo il grave disagio che sta spingendo commercianti e imprenditori a scendere in piazza per protestare - dice Patrizia Di Dio, presidente di Confcommercio Palermo - riteniamo di non partecipare perché desideriamo evitare qualsiasi forma di strumentalizzazione e perché abbiamo scelto altre forme di richiesta di attenzione urgente. Siamo convinti che ciò che è importante, al di là della manifestazione del dissenso e del malessere, sia trovare soluzioni tangibili e immediate".