Lega e Forza Italia: "Crocetta prenda atto segnale"
I siciliani bocciano Renzi ed il Pd, il No vince il Referendum con il 71,6%
I siciliani hanno bocciato Renzi e le sue riforme. Inutili gli appelli fatti dal premier ai siciliani, perchè, il voto del No è stato anche politico. Una regione male amministrata, disoccupazione alle stelle, infrastrutture ancora all'anno zero, la situazione dei migranti che è una "polveriera". I risultati del referendum in Sicilia vedono i No al 71,6%, contro il 28,4% dei Sì. Alle urne sono andati 2.284.254 cittadini, pari al 56,65%.
Forza Italia e Lega invitano il presidente della Regione a prendere atto della sconfitta del Sì e del Pd al referendum che secondo i due partiti è anche un segnale al governo regionale considerato il successo del No in Sicilia. Il deputato della Lega dei Popoli- Salvini, Alessandro Pagano, dice: "In Sicilia una valanga di No ha seppellito Renzi, Crocetta e tutto il Pd. Anche il fallimentare governatore Crocetta, che ricordo fu eletto con il voto di un siciliano su sei e che si è speso a favore del referendum, dovrebbe dunque prendere atto di questo giudizio netto e politico del popolo e rassegnare le dimissioni".
Salvo Pogliese, coordinatore catanese di Forza Italia ed europarlamentare dice: "Il vento è cambiato. il dato siciliano e soprattutto catanese, con il No che stravince nell'Isola superando il 70%, ben oltre la media nazionale, e con Catania che detiene con il suo 75% di No il record nazionale tra i comuni capoluogo, è un chiarissimo segnale di cui Crocetta e Bianco devono prendere atto".
Marco Falcone, capogruppo di Forza Italia all'Ars afferma: "Il voto del referendum ci consegna un profondo desiderio di cambiamento, che va nella direzione contraria da quella indicataci da una riforma rabberciata. Il Paese reale ha vinto sul Paese legale, il popolo ha battuto il palazzo. Renzi e i transfughi del centrodestra sono stati miseramente puniti. Questa occasione di voto ha consentito al centrodestra di ritrovarsi coeso, e ha posto le basi per rilanciare una proposta politica che sarà quella del prossimo governo, a livello nazionale come in Sicilia. Inoltre, il plebiscito del No nella nostra terra, non indica soltanto l'insostenibilità della proposta riformatrice, ma evidenzia anche la scarsissima qualità dell'azione di governo sull'Isola, del Partito Democratico, dell'Ncd e dei centristi di D'Alia".