La crisi di governo
Consultazioni, Giorgia Meloni: "Siamo al gioco delle tre carte"
Sono iniziate alla Camera le consultazioni del presidente del Consiglio incaricato per la formazione del nuovo governo. Paolo Gentiloni ha incontrato per prima la delegazione di Fdi. "Siamo di fronte a un intollerabile gioco delle tre carte: Renzi irresponsabile, dopo aver ricattato il Paese ha messo al governo un suo prestanome. E' un governo che nasce senza fiducia degli italiani". Lo afferma Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia dopo le consultazioni con il Presidente del Consiglio incaricato, Paolo Gentiloni. "Chiediamo a Gentiloni - conclude - di non fare melina e indicare subito la data del voto. La legge elettorale si può fare subito". Il popolo italiano, ha spiegato Meloni, "voleva discontinuità e invece siamo al gioco delle tre carte, stessa maggioranza, stesse politiche". Da qui la richiesta a Gentiloni " di indicare da subito la data delle prossime elezioni". Le consultazioni si concluderanno alle 14 con il Pd. Intanto le ultime limature alla lista del nuovo esecutivo, con la supervisione del Quirinale e l'impronta renziana, si presentano meno semplici del previsto. All'ormai certo esordio dei verdiniani nel governo, si oppongono le resistenze interne dei dem. Voglia di piazza per le opposizioni, che stanno valutando se manifestare contro 'il quarto governo non eletto'.
Abbiamo incontrato il presidente del Consiglio incaricato, Paolo Gentiloni. A lui abbiamo ribadito quanto già detto sabato pomeriggio dal presidente Silvio Berlusconi al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. La nostra, quella di Forza Italia, sarà un'opposizione senza sconti". Lo scrive su Facebook Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati. "Verificheremo la discontinuità o meno del governo Gentiloni dalla fallimentare esperienza di Renzi, lo verificheremo in politica estera (Sanzioni alla Federazione Russa, rapporti confusi, contraddittori e inutili, dal punto di vista dei veti, con Unione Europea), in politica economica (forte la nostra critica ai bonus e alle mance, così come alla spesa pubblica usata per comprare consenso), nel modo di affrontare i dossier più delicati (banche, sicurezza, immigrazione...). Lo verificheremo nello stile della gestione del potere (trasparenza e basta gigli magici), lo verificheremo nel rapporto tra esecutivo e Parlamento. Noi siamo per rispetto e leale collaborazione tra istituzioni. Lo verificheremo nel rapporto tra maggioranza e opposizione. Troppe volte Renzi ha calpestato l'opposizione e questo è inaccettabile. Dal referendum è uscito un solo perdente, Renzi. Ha vinto la democrazia, nonostante l'occupazione dei media: cartacei, televisivi, pubblici e privati da parte di Renzi. Ci aspettiamo da Gentiloni, anche su questo decisivo punto, discontinuità, in particolare sulla Rai. Renzi ha diviso il Paese e ha perso, Gentiloni lavori per rimetterlo insieme".
Via libera unanime della direzione Pd all'ordine del giorno che sostiene la scelta del presidente della Repubblica Sergio Mattarella di conferire l'incarico di formare il governo a Paolo Gentiloni. Dopo il voto, senza contrari né astenuti, Matteo Renzi ha dato il via all'applauso della direzione.