operazione Ebano
Appalti pilotati a favore di Messina Denaro: arresti a Castelvetrano
Un imprenditore ritenuto vicino a Matteo Messina Denaro e il suo faccendiere sono stati arrestati dai carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando provinciale di Trapani e del Ros nell'operazione denominata "Ebano". Le ordinanze di custodia cautelare in carcere hanno colpito il castelvetranese Rosario Firenze e il suo geometra Salvatore Sciacca, accusati di associazione a delinquere di tipo mafioso, fittizia intestazione di beni, turbata liberta' degli incanti aggravata dal metodo mafioso e trasferimento fraudolento di beni.
In corso inoltre altre quattro notifiche della misura cautelare del divieto di esercitare l'attivita' d'impresa a carico di altrettanti imprenditori edili di Castelvetrano, e dell'avviso di garanzia di altri quattro indagati tra cui due funzionari del Comune di Castelvetrano e due fratelli di Firenze. Numerose perquisizioni. Gli indagati riuscivano a pilotare le gare da appalto a favore di Rosario Firenze e i proventi finivano nelle tasche della famiglia del latitante. I dettagli saranno resi noti durante una conferenza stampa alle 11, presso il comando provinciale dei carabinieri di Trapani.
L'attivita', condotta sin dal gennaio 2014, e che si inquadra nell'ambito dell'azione investigativa finalizzata alla cattura del superlatitante, ha permesso di documentare la vitalita' della cosca mafiosa di Castelvetrano, soprattutto nell'infiltrazione nei lavori pubblici e privati. In particolare, l'imprenditore Rosario Firenze, nonostante il provvedimento interdittivo emesso dalla prefettura di Trapani, era riuscito, attraverso la fittizia intestazione delle societa' ai fratelli, a partecipare alle gare d'appalto per l'assegnazione dei lavori pubblici come la realizzazione della condotta fognaria di via Maria Montessori, la manutenzione ordinaria di strade e fognature comunali nel 2014 e la demolizione di fabbricati fatiscenti all'interno dell'ex area autoparco comunale di piazza Bertani. E' riuscito inoltre ad aggiudicarsi sub appalti da ditte compiacenti alle quali, grazie alle protezioni di cui godeva all'interno dell'ufficio tecnico del Comune di Castelvetrano, faceva assegnare numerosi pubblici incanti, intervenendo sulla presentazione delle percentuali d'offerta a base d'asta. Firenze da anni riusciva a essere uno degli imprenditori edili di riferimento di Cosa nostra nel territorio del Belice, versando periodicamente ingenti somme di denaro alla famiglia anagrafica di Matteo Messina Denaro, per il sostentamento della latitanza e delle esigenze del nucleo familiare. Inoltre le dichiarazioni di Lorenzo Cimarosa, (cugino del latitante), hanno fornito importanti conferme al quadro accusatorio. Altro elemento di spicco, tratto in arresto nell'operazione e' il geometra Salvatore Sciacca, dipendente della ditta Firenze Massimiliano Sas, che manteneva i rapporti con i dirigenti comunali, insieme ai due fratelli di Firenze e a quattro imprenditori edili castelvetranesi titolari di due imprese satelliti, la Concordia costruzioni e la Multicostruzioni soc. Le informazioni di garanzia sono state notificate invece ai fratelli di Rosario Firenze e a due funzionari del Comune di Castelvetrano, gia' dirigenti dell'ufficio tecnico nei confronti dei quali e' stata anche eseguita una perquisizione presso gli uffici comunali dove e' stata sequestrata la documentazione relativa alle gare d'appalto truccate. I carabinieri hanno inoltre proceduto al sequestro delle due ditte, e del complesso aziendale, riconducibile a Rosario Firenze. Il valore dei beni sequestrati ammonta a circa 6 milioni di euro.