Attacco terroristico
Tir contro il mercatino di Natale a Berlino, 9 morti e 50 feriti
Un'altra strage in una capitale europea, un altro tir, un altro simbolo della cultura occidentale colpito a morte. Questa volta è toccato ai mercatini di Natale, attrazione turistica della Germania, diventare il bersaglio del terrorismo: 9 morti e almeno 50 feriti, travolti da un camion che si è schiantato contro le bancarelle e le casette di legno nella Breitscheidplatz, nel cento della capitale tedesca, ai piedi della Gedaechtniskirche, la chiesa della commemorazione del Kaiser Guglielmo. Alle 20.15 il camion si trovava sulla Budapesterstrasse, lasciandosi dietro la Kantstrasse, e si e' diretto sui mercatini. Terrore, sangue, morte: le stesse scene viste a Nizza il 14 luglio scorso, quando un tir guidato dal terrorista franco-tunisino Mohammed Lahouaeie-Bouhlel, ucciso al termine della corsa stragista, masacrò 86 persone. L'Isis rivendicò la strage; manca ancora una firma chiara per quella di oggi ma il tabloid britannico Sun, che cita il quotidiano conservatore americano Washington Times (considerato vicino alla Cia), ne attribuisce la responsabilità allo Stato islamico. A bordo del camion viaggiavano almeno due persone, una delle quali e' morta sul luogo dell'attentato. Un altro sospettato, forse il conducente del camion, e' stato arrestato nell'area del Tiergarten, lo zoo, dove si era diretta una volta compiuta la strage. Il camion era polacco. Alla guida - ha riferito il canale televisivo polacco TVN24 citato da Der Spiegel - c'era il cugino dello spedizioniere, Ariel Zurawski, che ha raccontato "di non essere piu' stato in contatto con lui da dopo pranzo". I due si sono scambiati una telefonata verso mezzogiorno. Il conducente aveva parlato anche con la moglie, che dopo le 16, pero', non era più riuscita a raggiungerlo al telefono. Zurawski ha aggiunto di ritenere che il camion sia stato in qualche modo dirottato e di escludere che il cugino abbia compiuto l'attentato. Il mezzo proveniva dall'Italia e stata facendo tappa in Germania, dove doveva scaricare il carico, e poi ripartire diretto a 'casa' in Polonia a Stettino. Lo riferisce la corrispondente da Berlino del britannico Guardian, Kate Connolly, avanzando anche l'ipotesi che l'autista possa essere stato sequestrato e costretto con la minaccia delle armi a compiere la carneficina e Berlino. Nella cabina con l'autista, infatti, un altro uomo che e' stato trovato morto. Non e' chiaro se a causa dell'impatto o se, una volta compiuto il massacro, si sia suicidato in quanto sequestratore dell'autista. L'ambasciata italiana a Berlino "non ha per il momento notizia di coinvolgimento di connazionali" nell'attentato avvenuto. "Le autorità tedesche - ha aggiunto l'ambasciatore Piero Benassi a Rai news 24 - si sono impegnate a tenerci costantemente informati". L'Unita' di crisi della Farnesina ha avviato "verifiche".