Operazione "Black out"
Scoperta una banda specializzata in furti di rame: 10 ordinanze cautelari nel Trapanese
Dieci misure cautelari emesse dal gip del Tribunale di Sciacca su richiesta della Procura della Repubblica nei confronti di un gruppo criminale dedito ai furti di rame. E' il bilancio dell'operazione blackout effettuata dalla compagnia carabinieri di Castelvetrano, alla quale hanno partecipato i carabinieri di Gibellina e Salaparuta, insieme ai militari del comando provinciale carabinieri di Trapani. Le indagini hanno permesso di scoprire l'origine dell'interruzione del servizio elettrico che si verificava ai danni di strutture pubbliche e private.
L'inchiesta si basa su indagini classiche, perquisizioni, osservazioni e pedinamenti, svolte con l’ausilio di intercettazioni telefoniche e ambientali. E' di circa 400 kg il totale di rame rubato in danno della Fondazione "Tenute Orestiadi", del servizio di illuminazione sito in via Wainbligen e della piscina comunale di Gibellina, del servizio d’illuminazione pubblica del comune di Poggioreale. Circa 700 metri di cavi elettrici sono stati sottratti nella diga Trinità di Delia di Castelvetrano, nel supermercato Despar di Partanna. Gli indagati sono accusati anche del furto della scultura bronzea del "Serpente", realizzata da Piergiulio Montano, che era custodita nel Palazzo di Lorenzo nella via degli Elimi di Gibellina e poi rinvenuta scomposta in varie parti dai carabinieri delle di Castelvetrano e Marsala. Degli indagati uno si trova agli arresti domiciliari, mentre cinque hanno avuto imposto l’obbligo di dimora e tre l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Tra i destinatari dell'ordinanza ci sono Alì Bouaziz, 51 annidi origine tunisina, già in carcere a Trapani per altri reati, al quale è stata applicata la custodia cautelare in carcere, e Gaetano Mancuso, 25 anni di Gibellina, sottoposto ai domiciliari.