Legge elettorale, pressing di Renzi per votare a giugno
Matteo Renzi tornerà a Roma la prossima settimana. Non per varare una nuova segreteria (il tema sarà sul tavolo, spiegano fonti dem, tra una decina di giorni) ma per aprire un confronto ampio sulla legge elettorale. Anche con eventuali incontri al Nazareno per cercare una convergenza su un testo da depositare in Parlamento. E' un pressing asfissiante quello che, spiegano le stesse fonti, dovrebbe partire a breve per tentare di rispettare il 'timing' del voto a giugno. Chiaramente il passaggio decisivo sarà il 24 gennaio, con il pronunciamento della Corte Costituzionale, ma uno dei compromessi sul quale convergere potrebbe essere il 'Consultellum' a turno unico, con un premio non alto di maggioranza.
"Entro la fine di gennaio - insiste un 'big' renziano - si capira' chi vuole un accordo su un sistema di voto e chi intende fare melina". Al momento la posizione del Pd è quella del Mattarellum, ma l'ipotesi di una mano tesa a Berlusconi su un sistema di voto non sgradito a FI è sul tavolo. Come sul tavolo, riferiscono fonti parlamentari vicine al segretario dem, sono le strade per spingere sulle elezioni entro l'estate. L'obiettivo è far capire che il Pd vuole sul serio rispondere all'appello del Capo dello Stato ed è per questo motivo che Renzi potrebbe intestarsi la partita in prima persona. Ma qualora fosse chiara l'indisponibilità delle forze politiche a cercare una soluzione, le 'carte' valutate sono due: la prima è quella, per mettere in evidenza l'urgenza della questione, di non escludere di porre la fiducia in Parlamento su un testo che raccolga il più ampio consenso. La seconda - sempre qualora fosse chiara la non volontà dei partiti ad un accordo su una legge elettorale - quella di riunire la direzione del Pd e far emergere la fotografia del 'pantano', dichiarando di fatto la legislatura finita per manifestare al Capo dello Stato la posizione conseguente, ovvero che l'unica 'exit strategy', senza la disponibilità delle forze politiche e i numeri in Parlamento, sono le urne.