Mafia, imprenditore ucciso nel Palermitano: arrestati i 2 mandanti
In manette i mandanti dell'omicidio di Vincenzo Urso, giovane imprenditore assassinato a colpi di pistola nella notte tra il 24 ed il 25 ottobre 2009, davanti alla propria abitazione di Altavilla Milicia, nel Palermitano. I carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Bagheria hanno dato esecuzione all'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Palermo, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia, nei confronti di Francesco Lombardo, 61 anni, e del figlio Andrea, 36 anni.
La misura cautelare e' frutto delle risultanze investigative acquisite attraverso numerose testimonianze, attivita' tecniche e riscontri a dichiarazioni di collaboratori di giustizia, gia' esponenti di spicco della mafia bagherese, che hanno consentito di accertare come il delitto fosse maturato nel contesto delle dinamiche interne alla cosca mafiosa di Altavilla Milicia, retta in quel momento da Francesco Lombardo.
Alla base dell'episodio la concorrenza tra imprenditori del settore del movimento terra, nonche' il forte risentimento di tutta la famiglia Lombardo nei confronti della vittima, a seguito della rottura unilaterale del fidanzamento con la figlia del reggente del clan. Gia' in precedenza era stato organizzato un agguato al quale Urso era scampato solo per caso: i killer che si erano posti la suo inseguimento, facendo inversione di marcia con la moto, lo avevano perso di vista. Il boss era stato coinvolto anche nell'indagine antimafia "Argo" e il 9 febbraio 2015 era stato condannato a 14 anni di reclusione. Il figlio il 5 giugno 2014 era stato raggiunto da un provvedimento cautelare nell'ambito dell'operazione antimafia "Reset", per aver partecipato alla riorganizzazione della famiglia mafiosa di Altavilla Milicia: e' stato condannato a 6 anni e 10 mesi di reclusione. Le notifiche dei provvedimenti sono state effettuate nel carcere Pagliarelli di Palermo.