Dieci arresti nel Casertano per camorra: c’è pure un ex sindaco
I carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Caserta, nelle province di Caserta, Benevento, Catania e Terni, stanno eseguendo una misura di custodia cautelare in carcere, anche con il beneficio dei domiciliari, e del divieto di dimora nella Regione Campania, emesse dal gip di Napoli nei confronti di 10 indagati.Tra questi, l'ex sindaco di San Felice a Cancello e ex consigliere regionale Pasquale De Lucia; Rita Emilia Nadia Di Giunta, ex presidente e ad della societa' Terra di Lavoro spa; e Antonio Zagaria, fratello del boss Michele. I reati contestati a vario titolo sono di concorso esterno in associazione di tipo mafioso, associazione per delinquere finalizzata alla corruzione per un atto contrario ai doveri d'ufficio e rivelazione ed utilizzazione di segreti di ufficio, con l'utilizzo del metodo mafioso.
E' la prima volta che vengono accusati di concorso esterno, ma non e' la prima volta che l'ex sindaco di San Felice a Cancello ed ex consigliere della Regione Campania, Pasquale De Lucia, e Rita Di Giunta, ex presidente Terra di Lavoro, finiscono nei guai. Era il 30 settembre scorso quando, dopo un blitz, fini' in carcere De Lucia e ai domiciliare la donna. Al centro di quell'inchiesta un sistema affaristico con la politica alla continua ricerca di un maggiore consenso elettorale. Assunzioni clientelari, falsi in atto pubblico, turbativa d'asta, corruzione furono alcuni dei reati contestati. Per la tangentopoli di San Felice a Cancello furono indagate 21 persone, 8 in carcere e 13 ai domiciliari. Tra di loro dipendenti del comune, il comandante dei vigili urbani e imprenditori. Tra le accuse mosse all'ex sindaco e a Rita Di Giunta dalla procura di Santa Maria Capua Vetere in quel filone d'inchiesta, anche quella di essersi recati dal sottosegretario Gioacchino Alfano per chiedere l'allontanamento dei due carabinieri che stavano conducendo le indagini. Cosi' come lo scorso settembre, anche per questo provvedimento di oggi fondamentali sembrano essere state le intercettazioni telefoniche e attivita' investigativa che porterebbe l'ex sindaco con alcuni suoi fedelissimi in contatto con il clan Zagaria. Al centro dell'inchiesta anche una ditta vicina alla camorra per l'area Pip.
Rita Di Giunta, tra l'altro, e' stata anche consigliere comunale a Castel Volturno e capo staff della segreteria politica in Regione di De Lucia. L'indagine, che gia' ha portato alle misure cautelari del 30 settembre dell'anno scorso, e' nata nel 2008 e punta a ricostruire i rapporti tra politici locali ed elementi di spicco dei Casalesi, Luigi Guida, detto 'o drink, ed Emilio Di Caterino, nonche' Antonio Zagaria, fratello del boss allora latitante Michele. Una situazione, come scrivono i magistrati di "fattiva penetrazione delle politiche criminali all'interno di apparati della pubblica amministrazione". In questo filone investigativo, le misure cautelari, oltre che l'ex sindaco De Lucia e la donna, interessano dipendenti comunali, amministratori e imprenditori. Al centro, un appalto per lavori nella zona industriale di San Felice a cancello da oltre 1,3 milioni di euro assegnato a una ditta 'amica', nonche' concessioni e autorizzazioni, che, da un lato, consentivano al clan di infiltrarsi nei lavori pubblici con guadagni e reimpiego di capitali illeciti, e dall'altro ai politici di assicurarsi un bacino elettorale piu' ampio.