Mega-blitz a Berlino, chiusa la moschea di Anis Amri
Il blitz e' scattato questa mattina: una vasta operazione di polizia, in cui sono stati impegnati almeno 460 agenti, ha portato alla perquisizione e alla chiusura della moschea "Fussilet 33", frequentata secondo gli inquirenti anche da Anis Amri, responsabile dell'attentato di Berlino al mercatino di Natale del Breitscheidplatz, in cui sono morte 12 persone, tra cui l'italiana Fabrizia Di Lorenzo. In tutto sono stati setacciate 24 tra abitazioni e piccole imprese, ma non solo: controllate anche le celle di alcuni detenuti in due diversi penitenziari della citta'. Gia' chiusa da qualche giorno al termine di contratto di locazione scaduto, la moschea "Fussilet 33" era considerata il punto di ritrovo dell'islamismo radicale nella capitale tedesca, ed era nel mirino delle autorita' tedesche sin dal gennaio 2015.
Alcune settimane fa, le unita' speciali delle forze dell'ordine hanno arrestato tre persone: anche loro, a quanto pare, frequentatori della moschea, che si trova nel quartiere Moabit, sono sospettati di aver cercato di partire per la Siria o in Iraq per essere addestrati dalle milizie dell'Isis nell'uso delle armi e di esplosivi. Anche subito dopo l'attentato di Natale, la moschea era stata perquisita dalla polizia, cosi' di nuovo lo scorso primo febbraio. E' in corso anche un procedimento nei confronti di Ismet D., autodefinitosi "emiro", gia' presidente del "Fussilet 33", accusato di aver tentato di radicalizzare numerosi frequentatori della moschea, in particolare turchi e caucasici, e di conquistarli alla causa del jihadismo internazionale. L'uomo e' anche sospettato di aver contribuito al finanziamento di un gruppo terrorista siriano.