"Caso disabili", i vescovi siciliani: "Basta promesse"
"Le persone con disabilita', le loro famiglie che affrontano ogni giorno sacrifici eroici, gli operatori e le associazioni di volontariato in Sicilia vivono nella frammentarieta' e nella precarieta' dei servizi che portano a una sfiducia paralizzante nelle istituzioni e a una distorsione costante delle relazioni. Facciamo appello perche' le nostre istituzioni regionali mantengano le promesse fatte". Ad affermarlo monsignor Michele Pennisi, arcivescovo di Monreale e delegato della Conferenza episcopale siciliana per la Sanita', commentando dati e dichiarazioni che fanno seguito ai recenti fatti di cronaca che riguardano i disabili, al centro oggi di uno scontro politico e mediatico. Gia' nell'ultima sessione di lavoro, a gennaio, i vescovi delle diciotto diocesi dell'Isola avevano esortato l'assessore regionale alla Famiglia, perche' si creassero "percorsi virtuosi a favore delle persone disabili", perche' si rendessero "piu' stabili e certi i servizi scolastici ed extrascolastici”.
Gia' allora i vescovi siciliani avevano chiesto "di redigere il Progetto individualizzato di vita per l'autodeterminazione e l'inclusione sociale" e, accogliendo l'invito del garante delle persone con disabilita', avevano invitato le autorita' competenti ad essere sempre piu' presenti e coinvolte nelle fasi di programmazione delle iniziative a favore dei soggetti con disabilita'". "La cartina al tornasole di una societa' civile - aggiunge Pennisi - e' nell'attenzione e nella cura che si rivolge ai soggetti piu' deboli e svantaggiati: laddove sussistono barriere architettoniche e mentali si coltiva la cultura dell'emarginazione sociale e la 'mentalita' dello scarto' e della 'globalizzazione dell'indifferenza'. Facciamo appello perche' le nostre istituzioni regionali mantengano le promesse fatte e si mettano al servizio della salute e della vita di tutte le persone. Vita che deve essere coerentemente difesa e promossa, non solo nel suo sorgere e nel suo tramontare, ma anche nel suo scorrere il piu' possibile sereno".