Cava confiscata a Custonaci, operai licenziati: è protesta
Si inasprisce la vertenza della cava di contrada Noce a Custonaci (Trapani) recentemente confiscata ai mafiosi. Da oggi i lavoratori attueranno un sit-in ad oltranza fino a quando l'Agenzia dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata non farà chiarezza sul contratto di affitto non più rinnovato alla Group Pellegrino Import Export. La protesta è stata proclamata da Cgil, Cisl e Uil e coinvolgerà i 32 lavoratori dell'impianto che rischiano il licenziamento se la vicenda non sarà chiarita, scrive il Giornale di Sicilia. I fatti risalgono al 2013 quando la sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Trapani ha autorizzato l'amministratore giudiziario del terreno ad affittarlo all'azienda "Group Pellegrino Import Export" che ha realizzato investimenti per riavviare la cava e assunto 32 lavoratori. Nell'ottobre scorso il bene è stato definitivamente confiscato e il nuovo status ha fatto cadere tutti gli accordi precedentemente raggiunti. La Group Pellegrino ha proposto l'acquisto del bene ma in risposta è arrivato lo sfratto e le conseguenti lettere di licenziamento per i lavoratori. I sindacati hanno chiesto di incontrare il prefetto Giuseppe Priolo. "Ciò che sta accadendo - dicono - è estremamente grave. L'utilizzo e la valorizzazione di un bene sequestrato e confiscato alla mafia rappresenta un segnale forte e importante per l'affermazione della legalità, la disponibilità e l'impegno delle imprese sane che subentrano alla mafia va sostenuta e incentivata".
Il terreno di contrada Noce a Custonaci, affidato nel 2013 alla Group Pellegrino Import Export Srl dall'Agenzia dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, sarà messo al bando. E' quanto emerso stamani nel corso dell'incontro che il Prefetto di Trapani Giuseppe Priolo ha tenuto con i segretari provinciali della Fillea Cgil Enzo Palmeri, della Filca Cisl Francesco Danese e della Feneal Uil Giuseppe Tumbarello mentre i 32 lavoratori dell'azienda protestavano con un sit in dinanzi il palazzo del Governo. Secondo quanto reso noto dal Prefetto, l'Agenzia ha ritenuto illegittimo il contratto di locazione alla Pellegrino Group che lo scorso maggio, a due anni dall'affitto e dopo aver trasformato il terreno in cava per l'estrazione del marmo, aveva ricevuto l'ordinanza di sfratto lasciando, così, l'area lo scorso ottobre. "Al Prefetto - dicono Palmeri, Danese e Tumbarello - abbiamo chiesto che l'Agenzia inserisca nel bando una clausola che preveda la salvaguardia dei trentadue livelli occupazionali. In questa querelle è indispensabile tutelare i lavoratori pertanto chiediamo che l'azienda che si aggiudicherà la gara d'appalto assuma i dipendenti della Pellegrino Group". I lavoratori hanno sospeso la protesta, preannunciata a oltranza, in attesa di un'assemblea sindacale che si terrà lunedì prossimo.