Torino, ragazzina suicida dopo abusi: patrigno condannato dopo 17 anni
Dopo 17 anni la Corte di Cassazione ha chiuso definitivamente una storia di violenza sessuale, che ha portato una ragazzina al suicidio. La giovane, costretta a subire per tre anni, dal 2000 al 2003, abusi sessuali dal patrigno, dopo un lungo silenzio trova finalmente il coraggio di denunciare tutto e viene trasferita in una comunita' protetta. Intanto il patrigno, un 50enne di origini peruviane, confessa le sue colpe scegliendo il rito abbreviato.
Nel 2006, poco prima che il tribunale lo condanni a 4 anni e 4 mesi, la ragazzina si suicida. Trascorrono dieci anni e la Corte d'appello di Torino, il 10 maggio 2016, condanna l'uomo a 3 anni e 6 mesi di carcere. Appena in tempo per evitare la prescrizione, che sarebbe scattata venti giorni dopo. Il legale dell'imputato decide quindi di presentare ricorso in Cassazione, ma i giudici supremi lo dichiarano inammissibile. Lo scorso febbraio, sempre a Torino, un uomo accusato di aver violentato una bambina e condannato a 12 anni in primo grado dal tribunale di Alessandria, era stato prosciolto per prescrizione dopo un procedimento durato 20 anni.