Tornano a scontrarsi a distanza Davide Faraone e Rosario Crocetta
"Faraone è un finto che continua a predicare l'uscita dal governo e ci sta dentro godendosi solo benefici e scaricando a me tutti i problemi gravissimi che ho trovato in Regione, causati da decenni di mala politica, che lui non attacca, anzi, le strizza l'occhiolino ipotizzando alleanze. D'ora in poi non si occupi del governo, faccia il sottosegretario tenendo presente che la Regione è autonoma e non accetta cappelli da Roma". Così il presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta replica a distanza alle dichiarazioni rilasciate dal sottosegretario alla Salute a margine di un incontro a Catania. "Non voglio che la Sicilia venga svenduta alla politica romana e agli interessi del nord. Sei miliardi di gare che vengono aggiudicate al nord sono il 6% di Pil sottratto alla Sicilia e questo viene pagato da imprese e disoccupati siciliani - aggiunge - Faraone vuole che facciamo come Roma ci chiede. Io faccio e farò quello che i siciliani mi chiedono, per prima cosa non avere nulla a che fare con un sottosegretario che ha causato una tragedia inaudita già nel mondo della scuola e che oggi potrebbe provare a ritardare l'approvazione del piano di rete che può sbloccare i concorsi in sanità". Ecco quanto aveva detto Faraone a Catania. "C'è chi ama lavorare, chi ama fare provvedimenti concreti e chi ama invece passare pomeriggi all' arena di Giletti o intere giornate a costruire dossier fasulli nei confronti di avversari politici ed alleati. Buttare fango su persone perbene. Abbiamo lavorato nonostante una zavorra non da poco - aggiunge l'esponente del Pd di area 'renziana' - e siamo stati una sorta di girello. Ma con il girello, lo so, ti muovi a fatica, resisti, certamente non corri. Avremmo voluto fare più in fretta e meglio, avremmo voluto chiudere Riscossione Sicilia e creare un fisco amico dei siciliani, avremmo voluto che tutti i soldi destinati fossero stati ben spesi in Sicilia...".