Il pm Di Matteo lascia Palermo tra le polemiche: non è una resa
"La mia scelta non è una resa. Ho fatto domanda per la Direzione Nazionale Antimafia per cercare di continuare a dare un contributo alla lotta alla mafia. Mi sono occupato di queste vicende per 25 anni in due procure di frontiera: Palermo e Caltanissetta. Ultimamente non ero più messo nelle condizioni di lavorare a tempo pieno su inchieste delicatissime che richiedono un impegno totalizzante". Lascia con polemica Nino Di Matteo, pm di Palermo trasferito, ieri, dal Plenum del Csm, su sua istanza, alla Direzione Nazionale Antimafia.
Oggi, a margine del processo sulla cosiddetta trattativa Stato-mafia, Di Matteo ha spiegato cosa lo avrebbe indotto ad andar via da Palermo. "Negli ultimi anni - ha aggiunto nelle pause dell'udienza - sono stato costretto a conciliare la delicatezza di certi impegni come quello del dibattimento sulla trattativa con la necessità di occuparmi di una massa di procedimenti su piccoli furti, truffe e reati comuni. Questa situazione non poteva continuare all'infinito. Soprattutto negli ultimi tre anni stava diventando paradossale. In più c'è stato l'aumento del rischio per me e la mia famiglia". "Ritengo questa scelta la più utile per dare un contributo sulle vicende a cui ho lavorato. Spero di poter dare un contributo nel percorso di approfondimento investigativo sul periodo delle stragi e sui rapporti tra mafia e politica", ha proseguito. "Dopo aver saputo della proposta della commissione del Csm - ha concluso - ho anticipato al procuratore di Palermo e a quello della Dna che avrei chiesto l'applicazione per finire il processo sulla trattativa e qualche indagine collegata perché lo reputo un dovere".
Intanto l'Assemblea capitolina ha conferito al pm della Procura di Palermo Antonino Di Matteo la cittadinanza onoraria di Roma. E' quanto si legge sul profilo Facebook di M5S Roma. "Il magistrato Antonino Di Matteo ha votato la sua vita al servizio della legalità e della giustizia, con un impegno costante nella lotta alla criminalità organizzata, in difesa dei fondamentali valori e diritti umani - questa la motivazione nel post su Fb -. Un esempio di integrità, abnegazione e tenacia, che rappresenta un ulteriore stimolo a rafforzare ancora di più la determinazione della nostra amministrazione nel contrasto alle mafie e all'illegalità. Come atto di sostegno e di riconoscenza da parte della nostra città, abbiamo dunque approvato oggi in Assemblea capitolina la delibera per conferire a Di Matteo la cittadinanza onoraria di Roma Capitale". Di Matteo, siciliano, 55 anni, magistrato dal 1991, da sempre impegnato in importanti indagini su Cosa Nostra, é noto negli ultimi anni per l'inchiesta sulla presunta trattativa Stato-mafia. Sotto scorta da tempo e oggetto di progetti di attentato da parte dei clan, di recente é stato assegnato dal Consiglio superiore della magistratura alla Superprocura antimafia, a Roma.