Appello per vaccinazione morbillo, Lorenzin: è unica arma
Il giorno dopo l'allarme lanciato dal ministero della Salute sul boom di casi di morbillo è il momento di passare all'azione 'spingendo' sulle vaccinazioni. Il concetto è stato ribadito dal ministro Lorenzin, e sono d'accordo tutti gli esperti, che chiedono più attenzione e investimenti sulla prevenzione, finora un po' trascurata. "L'unica arma che abbiamo contro malattie gravi come il morbillo sono i vaccini: basta con le bufale. Non c'è nessuna correlazione tra vaccini e autismo - ha affermato il ministro -. Dobbiamo lavorare a una grande campagna di comunicazione per sensibilizzare i pediatri e le famiglie. Io, da madre, faccio appello a tutte le famiglie perchè facciano i vaccini". La posizione è condivisa dalla Società di Igiene e medicina Preventiva (Siti), che sottolinea come ci sia il rischio di un ritorno anche di altre malattie. "La malattia è sottovalutata - sottolinea il presidente Fausto Francia -. In più il morbillo è un 'tracciante' per le altre vaccinazioni, sta calando anche la copertura per le obbligatorie. Polio e difterite da noi sono assenti, ma esperienze di paesi come Spagna, Belgio o Olanda, che recentemente hanno avuto casi, ci devono far riflettere". Anche la Società Italiana di Malattie Infettive (Simit), invita a non sottovalutare il problema, e ad applicare il nuovo piano vaccinale appena approvato. "Stiamo per proporre un'iniziativa attraverso la quale vorremmo riunire le Società scientifiche di area medica per promuovere questi obiettivi - sottolinea il videpresidente Massimo Galli -. Intendiamo a questo fine chiedere il sostegno e la diretta partecipazione del Ministero della Salute". Un possibile provvedimento che potrebbe aiutare ad arginare la situazione è il ripristino dell'obbligo di vaccinazione per i bambini che si iscrivono ai nidi o alle materne, un tema allo studio da parte di Ministero e Regioni su cui qualche ente locale, come l'Emilia Romagna, sta intanto procedendo. "In un mondo ideale l'obbligo non servirebbe - commenta Susanna Esposito, che ha presieduto la commissione Oms su rosolia e morbillo - ma penso che come soluzione temporanea sia invece una strategia per arginare la situazione. Imporre a chi iscrive i figli al nido o alla materna almeno i vaccini obbligatori fa sì che i genitori prendano coscienza anche dell'opportunità di fare quelli raccomandati, li scarica dalla responsabilità di scegliere, e nel contempo aumenta la consapevolezza sulla sicurezza delle vaccinazioni". L'Italia, sottolinea la Fimmg, la federazione dei medici di famiglia, è già una 'sorvegliata speciale' in Europa. "Molti Paesi si sono dichiarati 'morbillo free' - spiega il segretario Silvestro Scotti - non vorrei che l'Italia, in un futuro non troppo lontano, possa essere additata come 'untore' d'Europa per malattie scomparse altrove grazie ai vaccini. Si corre così il rischio che vengano alzati dei muri contro gli italiani non vaccinati. Per questo motivo bisogna continuare combattere con forza contro i falsi miti e le informazioni sbagliate che alimentano le paure nei confronti delle vaccinazioni".