Mattarella a Locri incontra i familiari di vittime della mafia
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e' giunto allo stadio comunale di Locri per partecipare alla XXII Giornata della memoria e dell'impegno organizzata ogni anno dall'associazione Libera per ricordare le vittime innocenti delle mafie. All'ingresso nel capannone allestito al centro dello stadio il presidente della Repubblica e' stato accolto da lunghi applausi. "I mafiosi non hanno senso dell'onore o del coraggio. I loro sicari colpiscono con viltà persone inermi". Lo ha detto a Locri il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha proseguito: " L'Italia ha fatto passi avanti nella lotta alle mafie ma è necessario non fermarsi. Bisogna prosciugare le paludi dell'arbitrio della corruzione, che sono quelle dove la mafia prospera".
"Come diceva Giovanni Falcone, 'la lotta alla mafia non può fermarsi a una sola stanza, la lotta alla mafia deve coinvolgere l'intero palazzo. All'opera del muratore deve affiancarsi quella dell'ingegnere'". Lo ha detto Mattarella. "La repressione dell'illegalità - ha aggiunto - è inseparabile dalla resistenza civile. La lotta al fenomeno mafioso non avrebbe potuto raggiungere livelli così alti senza una profonda consapevolezza dei nostri concittadini, senza un forte cambio di mentalità, senza la promozione di una nuova cultura della legalità. I giovani e le associazioni della società civile, come Libera, e tante altre, sono stati tra i motori di questo radicale e indispensabile cambiamento". "Dove prima vi era diffusa omertà - ha detto ancora Mattarella - ora spesso vi sono i simboli e le bandiere delle associazioni impegnate contro la mafia. Dove vi era silenzio dettato dal timore, o dalla connivenza, ora vi sono le parole, forti e coraggiose, dei nostri ragazzi. Dove c'era indifferenza o rassegnazione, ora si insegna legalità. Occorre rafforzare e diffondere questa crescita culturale. Un crescita che deve continuare nel tempo, e che non dobbiamo mai dare per conseguita una volta per tutte. Una crescita che presuppone un forte impegno nell'ambito educativo e formativo. La scuola è un terreno decisivo per la formazione di coscienza civica e per trasmettere il senso della legalità, e dunque il contrasto alle mafie". "Sarebbe un grave errore - ha sostenuto Mattarella - pensare che tocchi soprattutto ad altri, che sia soltanto un problema dello Stato e dei suoi rappresentanti. E' un compito che riguarda ciascuno di noi: nell'agire quotidiano, nei comportamenti personali, nella percezione del bene comune, nell'etica pubblica che riusciamo ad esprimere. Occorre, infine, un tessuto sociale più solido, attraverso l'effettiva possibilità di lavoro e il buon livello dei servizi sociali e sanitari. Occupazione e qualità dei servizi assicurano dignità e rendono i cittadini più capaci di esser protagonisti. Un tessuto sociale solido, e rassicurato sotto questi profili, resiste meglio alle influenze e alle pressioni mafiose". "Questo - ha concluso - è l'orizzonte politico, giudiziario, di ordine pubblico, culturale, educativo, sociale del nostro impegno contro le mafie".
"Tutta l'Italia vi deve solidarietà per il vostro dolore, rispetto per la vostra dignità, riconoscenza per la vostra compostezza, sostegno per la vostra richiesta di verità e giustizia. Per questo desidero dirvi che le vostre ferite sono inferte al corpo di tutta la nostra società, di tutta l'Italia". Lo ha detto il Capo dello Stato Sergio Mattarella rivolgendosi a familiari delle vittime innocenti di mafia che ha incontrato a Locri per la giornata della Memoria di Libera. "Voi - ha aggiunto Mattarella, a sua volta familiare di vittima di mafia - portate il carico maggiore della violenza mafiosa. Il ricordo dei vostri morti, martiri della mafia rappresenta la base sulla quale costruiamo, giorno dopo giorno, una società più giusta, solidale, integra, pacifica. Partecipando, oggi qui a Locri o altrove, in altre manifestazioni per la legalità e contro la mafia, date una testimonianza morale e civile di come la violenza, la sofferenza, la morte e la paura non possono piegare il desiderio di giustizia e di riscatto.Vi ringrazio per il vostro coraggio".
"Questa Chiesa e tutte le Chiese di Calabria condividono la sofferenza dei tanti familiari delle vittime delle mafie. Sono vicine a Lei, signor Presidente, e alla sua personale sofferenza per la perdita del fratello Piersanti, vittima anch'egli dell'arroganza criminale". Lo ha detto il vescovo della Diocesi Locri-Gerace, Francesco Oliva, accogliendo il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nello stadio di Locri, dove il capo dello Stato partecipa alla XXII Giornata della memoria e dell'impegno organizzata ogni anno dall'associazione Libera. "L'esperienza di vita sua - ha aggiunto il vescovo Oliva - e di tutti i familiari delle vittime di mafie unitamente al modo di accogliere il dolore sono per tutti una testimonianza preziosa che ci fa guardare la vita con piu' determinazione, fiducia e speranza". L'esponente di Libera, Debora Cartisano, rappresentante provinciale delle vittime di mafia, nel dare il benvenuto nella Locride al presidente della Repubblica ha affermato: "la sua presenza porta luce sulle tante storie che ancora chiedono verita' e giustizia. Tanti di noi l'aspettano. Ci auguriamo che lei - ha concluso - possa essere portavoce di questa nostra domanda di verita' e giustizia, lei come uno di noi".