Perquisizioni in mezza Italia ai leader del Movimento "I Forconi"
La Polizia ha eseguito una serie di perquisizioni nei confronti di leader ed esponenti del Movimento dei Forconi in diverse parti d'Italia. Gli uomini delle Digos, coordinati dalla Direzione centrale della polizia di prevenzione, stanno operando a Ascoli, Campobasso, Como, Firenze, Latina, Roma, Taranto e Treviso.
Le perquisizioni sono scattate nei confronti di coloro che hanno manifestato l'intenzione di attuare "l'Ordine di cattura popolare", un documento messo a punto da alcuni degli indagati e definito "fortemente istigatorio" dagli investigatori, nel quale si invitano i cittadini ad arrestare tutti i parlamentari, gli esponenti del governo e il presidente della Repubblica.
Ci sono anche i responsabili dell'aggressione al parlamentare forzista Osvaldo Napoli, avvenuta davanti a Montecitorio lo scorso 14 dicembre, tra i destinatari delle perquisizioni effettuate questa mattina dalla Polizia nei confronti di leader ed esponenti del 'Movimento 9 dicembre - Forconi'. Complessivamente gli uomini della Digos hanno eseguito 18 perquisizioni, tutte nei confronti di soggetti appartenenti o vicini al movimento, che hanno mostrato di voler dare seguito a quanto affermato nel documento di 19 pagine denominato 'Ordine di cattura popolare' dove, appunto, si invitano i cittadini ad 'arrestare' parlamentari e rappresentanti delle istituzioni In questo quadro rientra l'aggressione ad Osvaldo Napoli: il parlamentare fu bloccato fuori dalla Camera da un gruppetto di appartenenti ai Forconi intenzionati ad eseguire "il primo arresto popolare di un politico". L'intervento di polizia e carabinieri consentì di evitare conseguenze per Il deputato di Fi e identificare e denunciare 14 persone. Dalle indagini è inoltre emerso che gli indagati hanno depositato in alcuni uffici di polizia l' "Ordine di cattura popolare" e hanno postato sui social network diversi proclami di rivolta sociale.
"Ci processino pure, ma ci dicano se la sentenza della consulta è giusta o no". A parlare è Danilo Calvani, leader del movimento 9 dicembre. "Mi hanno sequestrato il computer - afferma - per cercare qualcosa di eversivo. Siamo stati noi a presentare le denunce in varie procure d'Italia contro i politici, che occupano abusivamente il posto dopo la sentenza della Consulta. La nostra era una provocazione e ci aspettavamo una reazione simile. Quello che ci viene contestato è che non possiamo sostituirci allo Stato".
Danilo Calvani, leader del movimento 9 dicembre, la costola più operativa del movimento dei Forconi, è uno dei destinatari delle perquisizioni effettuate questa mattina. Per spiegare le sue ragioni, ha indetto una conferenza stampa per oggi pomeriggio, alle 15, a Latina anche per "fare chiarezza e capire chi sono alcune persone coinvolte nell'operazione ma che non hanno nulla a che vedere con noi".
MARIANO FERRO: NON C'ENTRANO COL VERO MOVIMENTO
''Ribadiamo per l'ennesima volta che i signori oggetto di perquisizioni da parte delle Forze dell'Ordine e che la stampa chiama Forconi non sono mai stati appartenenti al gruppo dei Forconi e non c'entrano nulla, assolutamente nulla, con l'unico vero movimento dei Forconi esistente nel territorio italiano. Solo una nidiata di malati mentali che abbiamo denunciato in tutte le sedi e che si sono addirittura auto convinti di poter effettuare arresti''. Lo dice Mariano Ferro leader del movimento dei Forconi. ''Ancora una volta ci ritroviamo a spiegare alla stampa nazionale - aggiunge - che i signori oggetto di perquisizione non sono altro che furbi millantatori che semplicemente si spacciano per Forconi. Ci affidiamo agli organi inquirenti e riponiamo la massima fiducia nel lavoro della magistratura nella speranza che una volta per tutte si possa fare chiarezza''.