Modica, piano di riequilibrio finanziario: è scontro tra il sindaco e il Pd
"Il Piano di riequilibrio è ancora vigente e non è stato assolutamente bocciato. La sentenza della Corte dei conti riguarda solo la possibilità di rimodularlo entro il 30 settembre. E’ importante non fare confusione".Lo afferma il sindaco di Modica, Ignazio Abbate. Queste le ragioni addotte dal primo cittadino: "La rimodulazione del Piano di riequilibrio, fatta alla luce del riaccertamento straordinario dei residui antecedenti al 2013 che ha fatto lievitare il disavanzo ad oltre 78 milioni di euro, ha indotto l’Amministrazione ad avvalersi della facoltà di rimodulare il Piano per far diventare più sostenibile negli anni la copertura del disavanzo. Questa rimodulazione, che scadeva il 30 settembre, è stata approvata dalla Giunta e poi successivamente ratificata dal Consiglio per la mancanza del nuovo collegio dei Revisori dei conti che sono stati nominati dallo stesso Civico Consesso ed insediati solo il 5 di ottobre. La Corte ha ritenuto di non entrare nel merito della sostenibilità della rimodulazione in quanto l’atto è stato adottato entro il termine perentorio del 30 settembre dalla Giunta ma non dal Consiglio per le motivazioni prima spiegate. Fermo restando che è attualmente in vigore il Piano approvato dal Ministero e successivamente dalla Corte dei Conti, si ritiene opportuno precisare che l’Ente è stato impossibilitato ad approvare la rimodulazione entro i termini di legge a causa della mancanza del Collegio dei Revisori che non ha potuto esprimere i propri pareri indispensabili all’adozione di ogni atto finanziario. Pur rispettando la decisione della Corte, tenuto conto dell’esistenza di altre interpretazioni sulla non perentorietà del termine di legge e dell’impossibilità dell’Ente di avere una delibera consiliare completa del parere dell’Organo di Revisione (come prescritto dalle normative vigenti) entro il 30 settembre, l’Amministrazione sta valutando insieme ai ai propri legali la possibilità di tutelare gli interessi dell’Ente in altre sedi".
"Voglio ribadire - conclude il sindaco - che l’Ente continuerà ad impegnarsi negli esercizi finanziari per raggiungere gli obiettivi degli accantonamenti del primo Piano di Riequilibrio e del riaccertamento straordinario dei residui anche in mancanza della rimodulazione del Piano stesso. Capisco che chi, in consiglio, ha ritardato l’iter per la nomina dei revisori dei Conti, oggi pensa di aver raggiunto un obiettivo. Chi vuole il male di questa Amministrazione e della mia persona sta preparando comunicati trionfalistici facendo finta di avere a cuore le sorti della Città, quando sappiamo benissimo qual è il loro obiettivo. Mi rivolgo ai cittadini, ai quali dico di stare tranquilli perché continueremo a lavorare per rimediare al dissesto dichiarato nell’ottobre del 2012 (quello si che era dissesto!) che in questi anni, grazie ai piano di riequilibrio presentati, abbiamo scongiurato cercando di ripianare quell’enorme disavanzo di oltre 78 milioni di euro".
Di parere diverso il Partito Democratico di Modica che ha diffuso una nota sulla vicenda.
"La deliberazione numero 70 della sezione di controllo per la Regione siciliana della Corte dei Conti - afferma il Pd - sancisce la fine dei giochi contabili dell'attuale amministrazione del Comune di Modica. Nessun atteggiamento trionfale da parte nostra nel vedere che tutti i sacrifici fatti dai modicani durante l'amministrazione Buscema per risalire la china del baratro finanziario dell'ente sono stati vanificati dal comportamento del sindaco in carica che ha inteso fare del suo mandato una perenne campagna elettorale personale e che pure, con incredibile faccia tosta, dinanzi alla Corte dei Conti nell'udienza del nove marzo scorso, attribuisce all'amministrazione precedente la colpa del dissesto finanziario.
Il sindaco Abbate abbia il coraggio di dire pubblicamente ai modicani che la colpa del disastro economico del comune di Modica è colpa di Buscema e provi ad arrogarsi il merito dell’aumento delle entrate dinanzi ai cittadini cui sono arrivate bollette di utenze con cifre elevate assolutamente non veritiere perché messe a forfait...
La Corte dei Conti ha bocciato il piano di riequilibrio presentato dal Comune di Modica perché approvato dalla giunta municipale anziché dal consiglio (unico organo competente per legge) e oltre il termine perentorio del trenta settembre 2016: questa è la verità incontrovertibile. La legge prima e la decisione della Corte poi non lasciano adito a dubbi o spazi per ricorsi tranne quelli perdenti ab origine. L'approvazione da parte della giunta e la successiva ratifica da parte del consiglio comunale rientrano in quel modo di applicare le leggi del sindaco e della sua maggioranza che noi abbiamo sempre contestato perché del tutto arbitrario e foriero di sanzioni da parte dell'ordinamento giuridico (la cosiddetta "reazione procedimentale" di cui parla la Corte) che si sono puntualmente verificate".
"Le giustificazioni adottate dal sindaco circa l'urgenza di provvedere all'adozione del piano - continua la nota del Pd - e la mancanza dell'organo di revisione contabile che avrebbe impedito al consiglio di pronunciarsi sono tutte letteralmente demolite dalla Corte dei Conti che così scrive:
"…il Collegio deve rilevare come nel caso in specie, non si possa invocare neppure il presupposto dell'urgenza a provvedere atta a scardinare, in ipotesi, le competenze istituzionali atteso che l'asserito ritardo nel procedere al rinnovo dell'organo di revisione e la discontinuità che si è conseguentemente creata...è comunque attribuibile all'ente medesimo.
Pertanto anche nella diversa ipotesi in cui l'ordinamento avesse attribuito in capo alla Giunta municipale un eccezionale potere d’intervento sostitutivo, in condizione di necessità e di urgenza, non se ne sarebbe riscontrato il presupposto".
E ancora: "....la mancanza dello stesso (collegio dei revisori dei conti N.d.R.) non impediva al competente organo consiliare di deliberare comunque entro i termini di legge, sia pur in mancanza dell'apporto dell'organo di revisione. D'altra parte, l'organo esecutivo (la giunta municipale N.d.R.) ha parimenti deliberato in carenza di tale parere e non si vede per quale argomento quello che era un motivo ostativo per l'organo competente, non lo è più per l'organo che vi si è sostituito (...) è appena il caso di rilevare, incidentalmente, che il nuovo organo di revisione (....) è stato nominato il 19 settembre 2016 talché sarebbe stato comunque possibile disporne l'immediato insediamento e l'operatività".
Non è neppure vero che non sia successo nulla di grave: il piano di riequilibrio bocciato perché adottato tardivamente andava a sostituire quello precedente perché del tutto inadeguato così come riconosciuto dalla stessa amministrazione comunale oltre che dalla Corte dei Conti e che oggi non può, per miracolo o per semplice dichiarazione del sindaco, tornare a essere funzionale alle esigenze dell'ente. Abbate recuperi quindi quel minimo di dignità che deve accompagnare la carica di sindaco e dismessi i panni di professore di giurisprudenza prenda atto del fallimento della sua amministrazione e ne tragga le dovute conseguenze politiche".