Caltanissetta, chiese aiuto alla mafia per riscuotere un credito: imprenditore in cella
La Corte di cassazione ha confermato la condanna a 4 anni e 6 mesi per l'imprenditore di Caltanissetta Settimo Spinelli, 54 anni, ritenuto colpevole di estorsione aggravata dal fatto di essersi rivolto alla mafia. Dopo la decisione della Cassazione, l'uomo è stato arrestato e accompagnato in carcere. Secondo l'accusa, l'imprenditore si era rivolto alla 'famiglia' mafiosa nissena per riscuotere un credito che riteneva di vantare per i lavori di ristrutturazione di un capannone da un commerciante di Caltanissetta, ex titolare di una catena di negozi di casalinghi.
Secondo l'accusa Spinelli, tra il 2003 e il 2004, avrebbe chiesto a Cosa Nostra nissena di fargli recuperare 100 mila euro per dei lavori di ristrutturazione che la sua impresa edile aveva svolto nel capannone del commerciante di Caltanissetta Vincenzo Vitale, ex titolare dei negozi Euro Mille.
Gli affiliati mafiosi avrebbero quindi esercitato pressioni su Vitale per convincerlo a sborsare i 100 mila euro, ma chiesero in cambio a Spinelli di regalare loro un appartamento di uno stabile che la sua ditta stava costruendo. Appartamento che doveva andare al capomafia di Caltanissetta Angelo Palermo, oggi in carcere per scontare una condanna all'ergastolo.