Bilancio oltre i termini, decaduti 7 sindaci e le giunte in Sicilia
"Obbedisco". Dice solo questo il primo cittadino di Calatafimi Segesta, Vito Sciortino, prima vittima, ma non l'unica, della legge regionale 6 dello 29 marzo, e al quale stamane e' stato notificato il decreto che comporta la decadenza di sindaco e giunta in caso di scioglimento del consiglio comunale per mancata approvazione del bilancio nei termini. Effetto di un parere del Consiglio di giustizia amministrativa cui si era rivolta la Regione. Nel pomeriggio c'è stato il passaggio di consegne tra l'ormai ex sindaco e il commissario straordinario Giovanni Impastato, nominato dalla Regione. Sulla stessa barca i Comuni di Casteldaccia, San Piero Patti, Castiglione di Sicilia, Valdina, Monforte San Giorgio e Monterosso Almo. Nel corso della riunione di Consiglio direttivo di Anci, che si e' tenuto ieri a Roma in via dei Prefetti, e' intervenuto il segretario generale di Anci Sicilia Mario Emanuele Alvano, il quale aveva anticipato il rischio che con decreto del presidente della Regione siciliana venisse dichiarata la decadenza dei sindaci e delle giunte dei sette comuni. La norma regionale ha infatti sancito, con effetto retroattivo, il principio secondo il quale la decadenza del consiglio comunale determina automaticamente anche la decadenza di sindaco e giunta. "La vicenda assume particolare gravita' - ha affermato da parte Enzo Bianco, presidente del Consiglio nazionale Anci e sindaco di Catania - se si considera che la principale causa di decadenza e' determinata dalla mancata approvazione dei bilanci nei termini, e che la stragrande maggioranza dei comuni siciliani ha approvato in ritardo i bilanci 2016 e non ha ancora potuto approvare il previsionale 2017". Anci chiedera' che questa norma regionale, che sta determinando un gravissimo stravolgimento delle scelte democratiche dei cittadini, venga posta all'ordine del giorno della prossima Conferenza Stato-Citta', per valutare se non ricorrano le condizioni per un'impugnativa da parte del Governo nazionale di una legge che appare gia' di primo acchito palesemente incostituzionale. "Nell'attesa che venga dichiarata l'incostituzionalita' della norma - ha dichiarato Leoluca Orlando, presidente di Anci Sicilia - sosterremo, in ogni possibile iniziativa legale, i Comuni destinatari dei decreti di scioglimento".