Droga: traffico all'ombra della mafia, sequestro a un "ras" di Palermo
Traffico di stupefacenti all'ombra della mafia. Scattano i sigilli a carico di uno dei "ras" palermitani dello smercio della droga, soprattutto cocaina. La Polizia di Stato ha effettuato un sequestro di beni, due appartamenti ed un'autovettura, per un valore di 400.000 euro, nei confronti di Alessandro Bronte, 32 anni. Il provvedimento e' stato disposto dal Tribunale di Palermo - Sezione Misure di Prevenzione che ha accolto la proposta avanzata dal questore Renato Cortese. Bronte ha numerosi precedenti per reati contro il patrimonio, contro la persona, in materia di armi e di stupefacenti. In particolare, a dicembre 2015, e' stato arrestato nell'ambito dell'operazione di Polizia denominata "Panta Rei", in quanto ritenuto contiguo alla cosca mafiosa di Palermo Centro, per la quale gestiva la rete di vendita, il procacciamento della clientela e la diretta importazione dello stupefacente dalla Campania.
Nel 2010 e' stato sottoposto alla misura della sorveglianza speciale per due anni. Il 22 febbraio scorso e' stato raggiunto da un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip del Tribunale di Palermo in quanto indagato, insieme ad altre 16 persone, per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Il procedimento penale ha tratto origine da una vasta attivita', denominata "Back Again", svolta nel 2016 dalla Sezione Antidroga della Squadra mobile di Palermo. Nel corso delle indagini, era emerso come Alessandro Bronte, nonostante fosse sottoposto alla misura della sorveglianza speciale, rivestisse un ruolo di primissimo piano, gestendo un ingente traffico di sostanze stupefacenti, il cui approvvigionamento avveniva attraverso il canale campano, per la cocaina e all'hashish, e quello albanese per la marijuana; ingenti quantitativi destinati alla piazza palermitana attraverso una fitta rete di pusher. Dall'attivita' investigativa erano emersi i fitti rapporti intrattenuti con i fornitori campani da Bronte e altri appartenenti all'organizzazione, con viaggi effettuati a Napoli per trattare direttamente gli affari. Nel corso delle indagini sarebbero state documentate le modalita' di trasporto e di consegna oltre all'ingente disponibilita' di denaro dell'organizzazione palermitana.