Vertenza Tecnis, domani sciopero: lavoratori di Palermo a Roma
Tutto il cantiere dell'anello ferroviario di Palermo si ferma domani a sostegno della vertenza Tecnis. I lavoratori palermitani partono nel pomeriggio di oggi in treno per partecipare allo sciopero nazionale di 8 ore indetto da Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil, che prevede un sit-in a Roma di fronte alla sede del ministero dello Sviluppo economico per sensibilizzare le istituzioni. Da Palermo all'iniziativa di protesta hanno aderito tutti al completo, in 30, tra operai e impiegati. La partenza del gruppo palermitano e' prevista dalla stazione centrale alle 18.30: i dipendenti dell'anello ferroviario della Tecnis saliranno a bordo del treno reso disponibile dalle organizzazioni sindacali e si aggiungeranno alla nutrita delegazione che viene dalla Sicilia. "Per noi e' importante partecipare per rivendicare risposte chiare che consentano di superare la situazione di difficolta' al cantiere di Palermo - dichiara Piero Ceraulo, della segreteria Fillea Cgil di Palermo - Chiediamo garanzie. Abbiamo gia' sollecitato un incontro alla Prefettura, assieme alla stazione appaltante, le Ferrovie, e al Comune, e avviato una interlocuzione per trovare soluzioni alternativi per garantire i pagamenti degli operai, che vantano tre mensilita'". La societa' catanese, che ha 500 dipendenti, rischia di chiudere i battenti, nonostante vanti crediti per 40 milioni da varie amministrazioni, tra le quali il Comune di Roma, l'Anas, l'Autorita' portuale di Genova e Rfi/Comune di Palermo. L'agitazione sara' di otto ore e riguardera' tutti i dipendenti delle aziende del gruppo e delle consortili. Il presidio si terra' in via Molise, a Roma, dalle 10 alle 14. La situazione dell'azienda rischia di avere ripercussioni anche sulle opere attualmente in esecuzione, lavori strategici come l'adeguamento di via Tiburtina a Roma, la realizzazione della metropolitana di Catania e del nuovo ospedale della citta' etnea, la realizzazione dell'anello di Palermo, oltre ai lavori nell'area del Cratere del terremoto presso Micigliano, in provincia di Rieti e la Sassari-Olbia, in Sardegna.