Si incatena davanti al Municipio di Rosolini, 200 lavoratori senza stipendi
Si è incatenato davanti la porta principale del municipio di Rosolini, in via Roma, per un sacrosanto diritto: avere lo stipendio. E' l'immagine di una situazione che rischia di scoppiare da un momento all'altro creando in paese tensioni sociali, perchè non riguarda un singolo ma poco più di 200 famiglie. Quella di Rosolini è diventata una situazione incresciosa, i Comunali vantano già due mesi di stipendi e mancano 12 giorni per maturare il terzo stipendio. Quello che un tempo veniva definito un posto sicuro, è diventato una precarietà. A palazzo di città fanno spallucce, dicono che non c'è liquidità per pagare e che i trasferimenti della Regione siciliana non sono arrivati. La scorsa settimana c'era stata la protesta del parlamentare dell'opposizione al governo Crocetta, Pippo Gennuso, che ha sollecitato l'assessorato agli Enti locali a trasferire le somme dovute al Comune. Ma a quanto pare Palermo non risponde.
Ma non sono soltanto i dipendenti comunali di Rosolini a vivere nel disagio, c'è una vertenza aperta anche nella vicina Pachino. Pure lì i lavoratori comunali sono senza stipendi da tre mesi. Alcuni hanno cominciato lo sciopero della fame in segno di protesta, ma non succede proprio nulla. Questa situazione che rischia di allargarsi a macchia di leopardo in provincia di Siracusa, si verifica sempre con maggiore frequenza da quasi cinque anni a questa parte. Dal governo della Regione non c'è rispetto nei confronti dei lavoratori e questo i cittadini ne terranno conto nei modi e nei tempi opportuni. In tarda mattinata dopo che il sindaco Calvo ha incontrato il dipendente, la protesta è stata interrotta. L'uomo ha detto che non era in condizione di pagare una bolletta. Problema, che è poi stato superato.
In questo contesto è opportuno un intervento del prefetto di Siracusa. Sia a Rosolini, che a Pachino, la tensione è altissima.