L'Eni vuole investire a Priolo sul fotovoltaico ma arriva un coro di no
Il sindaco di Priolo, Antonello Rizza e la maggior parte dei consiglieri comunali dicono no all'ipotesi di realizzazione di un impianto fotovoltaico da parte dell'Eni. I consiglieri Beniamino Scarinci, Giusy Valenti,Amerigo Sullo e Yuri Buonafede, hanno chiesto al Presidente del consiglio comunale l'indizione per lunedì prossimo di una seduta informale del consiglio con carattere d'urgenza, questo perché l'operazione proposta da Eni vede l'idea di realizzare un impianto fotovoltaico da 6,7 MW nell'unica area che ancorché a destinazione industriale risulta essere tra le pochissime ad essere rimaste libere da insediamenti della grande industria che tanti danni hanno creato nel territorio, ritengono quantomeno "inopportuna tale prospettiva in quanto dal gruppo Eni che tanto,tantissimo, ha avuto dalla nostra terra ci si aspettano ben altre proposte di investimenti le quali oltre ad essere ecosostenibili come il fotovoltaico debbono comunque avere un riscontro occupazionale e debbono tenere conto di un territorio devastato nel quale si aspettano le bonifiche e il risanamento. Sarebbe stato auspicabile che la proposta di realizzare un impianto di queste dimensioni avrebbe interessato le aree che Eni possiede all'interno del sito multisocietario e che necessitano di essere bonificate al fine di destinarle ad una nuova reindustralizzazione green, Mai, ci saremmo aspettati che i promotori dell'investimento individuassero l'unica area incontaminata come sito ideale, tra l'altro l'area ricade a pochi passi dal sito delle saline di Priolo e quindi nei pressi di marina di Priolo dove il comune ha investito somme per un rilancio turistico".
I sottoscritti hanno chiesto al Presidente del consiglio comunale di invitare i sindacati e tutti i parlamentari Siracusani in maniera tale da allargare quanto più possibile il fronte del no a questa proposta, invitiamo contestualmente i consiglieri d'opposizione a farsi portavoce presso i loro parlamentari di riferimento che appartengono al PD per la loro presenza ricordandogli che il gruppo ENI non rappresenta una società privata che fa business ma bensì rappresenta un braccio operativo dello Stato.