Legge elettorale, Grillo stoppa dissidenti del M5s
Per ora, nonostante le fibrillazioni interne ai partiti, sembra reggere l'accordo Pd-M5s-FI-Lega sul sistema tedesco. Anche oggi i 'firmatari' del patto hanno lavorato sulla legge elettorale per trovare l'intesa sui nodi da sciogliere. Domani si comincera' a votare in Commissione ma tra i 'big' dem c'e' ottimismo sulla possibilita' di far arrivare in porto l'accordo sulle regole del voto.
Renzi ieri non ha nascosto dubbi sull'esito della partita ma la convinzione e' che a questo punto sia difficile per il Movimento 5 stelle fare marcia indietro. I partiti maggiori ci hanno messo la faccia, chi fa saltare tutto si assumerebbe le conseguenze, il convincimento del segretario dem. Del resto oggi e' intervenuto Grillo per mettere a tacere i dissensi interni, chiedendo ai portavoce M5s di rispettare la volonta' degli iscritti. Ma contro il proporzionale oggi si sono alzate le voci di Veltroni, Letta che si sommano alla contrarieta' di Prodi. "Non c'e' alternativa a questa intesa", ribadiscono fonti parlamentari dem. Altrimenti si torna al 'Rosatellum' che non ha i numeri per passare.
I vertici del Nazareno puntano all'ok rapido, poi sulle urne si faranno le valutazioni necessarie. La linea e' sempre quella del voto anticipato ma Renzi ai suoi continua a dire che le due partite - legge elettorale e voto - vanno separate.
"L'importante e' approvare la legge elettorale poi vedremo", e' il ragionamento. In realta' c'e' anche una altra partita, quella sulla legge di bilancio, che non potra' non essere decisiva. Partita che sta a cuore anche al segretario dem che punta a rilanciarsi proprio con la prossima 'finanziaria'. Affinche' non nasca sotto il principio dell'austerita' ma che al contrario ridia slancio al Paese. Del resto il ministro Padoan ha chiesto uno sconto a Bruxelles. Con Bruxelles partita aperta anche sul salvataggio delle banche venete in difficolta'. Il governo sta studiando soluzioni, sulla necessita' di fare qualcosa - sull'esempio di quanto accade in Francia e Germania che tutelano i propri istituti bancari - spinge anche il Pd, riferiscono fonti parlamentari.