Legge elettorale, stop a liste bloccate: l'accordo regge
Il patto tra Partito democratico, Movimento 5 stelle, Forza Italia e Lega sulla legge elettorale regge alla prova della commissione Affari costituzionali della Camera impegnata da questa mattina nell'esame degli emendamenti. Un lavoro che si concludera' comunque alle 17 di domani con il mandato al relatore, Emanuele Fiano del Pd. E poco importa se la commissione non riuscira' a votare tutte le proposte di modifica (tra i temi ancora 'accantonati' ci sono quelli sulla parita' di genere, sulla riduzione e la
semplificazione della raccolta delle firme e sulle candidature plurime). "Presenteremo gli emendamenti in Aula dove i tempi saranno contingentati", ha affermato Ettore Rosato, capogruppo del Pd, confermando - come ha fatto anche il presidente della Commissione, Andrea Mazziotti - che il testo approdera' in Aula martedi' e sara' approvato entro la settimana per poi essere trasmesso al Senato.
Stop ai capilista bloccati e alle pluricandidature, si' alla soglia di sbarramento del 5%. Sono le novita' piu' importanti introdotte con l'accordo a quattro, grazie al quale sono stati anche respinti senza difficolta' i tentativi dei partiti piu' 'piccoli' di introdurre modifiche a loro favorevoli come il voto disgiunto o il premio di governabilita'.
Per Rosato l'intesa trovata e' "un risultato politico di straordinaria importanza che serve anche a cambiare il clima di rissosita' nel Paese". Sulla stessa linea Francesco Paolo Sisto di FI ("Andiamo verso una legge assolutamente condivisa che premiera' il rapporto tra elettori ed eletti") e Danilo Toninelli di M5s ("Finalmente possiamo dire che non ci sono piu' le pluricandidature e i capilista bloccati. Speriamo che le altre forze politiche in Aula non si tirino indietro"). Critiche arrivano invece da Mdp. "Il Movimento 5 stelle vota contro il voto disgiunto e il potere di scelta dei cittadini. E' chiaro che ora Beppe Grillo fara', in vista delle politiche, quel che ha fatto a Genova e dira' ai cittadini 'fidatevi, decido io chi andra' in Parlamento'", ha affermato Alfredo D'Attorre.
-OK AI CAPILISTA BLOCCATI: in ogni circoscrizione vengono eletti prima i vincenti nei collegi e poi i candidati del listino.
- SOGLIA DI SBARRAMENTO AL 5%: in Parlamento potranno entrare solo deputati e senatori collegati a liste di candidati che hanno ottenuto a livello nazionale almeno il 5% dei consensi.
- UN SOLO SEGNO SULLE SCHEDE ELETTORALI: l'elettore dovra' mettere una sola X sulla scheda della Camera e una su quella del Senato. Sulla schede ci sara' il nome del candidato del collegio uninominale, il simbolo del partito e il listino della circoscrizione che sarà da due a sei persone a seconda della dimensione della circoscrizione stessa.
- PARITA' DI GENERE: nei collegi uninominali il 40% dei candidati dovrà essere obbligatoriamente formato da donne. Nelle liste bloccate per l'elezione con il sistema proporziale si dovranno alternare candidati donne e uomini.
- PROPORZIONALE E MAGGIORITARIO: il rapporto e' stato fissato in 60%-40% a favore del proporzionale. I seggi assegnati con questo sistema saranno 398 alla Camera e 203 al Senato. I collegi uninominali assegnati con il maggioritario saranno 232 per la Camera e 112 per il Senato.
- LE CIRCOSCRIZIONI: quelle per l'assegnazione dei seggi della quota proporzionale saranno 28.
- PRESENTAZIONE DELLE FIRME: la procedura per presentare le candidature al Parlamento sara' semplificata e sara' ridotto il numero delle firme necessarie per presentarle.