Senatore dei 5 Stelle denuncia: le mani della mafia sulle elezioni ad Avola
"La tracotanza delle cosche di Avola, nel siracusano, non ha limiti. Chiediamo l'immediato intervento della Prefettura di Siracusa e del Ministero dell'Interno per garantire la serenità e la sicurezza dei cittadini elettori e per impedire alle cosche di mettere le mani sul comune". Lo afferma in una nota il senatore M5S, Mario Michele Giarrusso, componente della commissione Antimafia, che annuncia un'interrogazione urgente al ministro dell'Interno, Marco Minniti. "Ad Avola - prosegue Giarrusso - da un anno c'e' un attacco frontale, fatto di minacce ed intimidazioni, ad un giornalista libero, Paolo Borrometi, che ha fatto nomi e cognomi e spiegato gli affari del clan Crapula. Borrometi ha la 'colpa', per i Crapula ed i sodali del clan, di non rimanere in silenzio e di denunciare. Dalle sue denunce anche il tentativo della 'par condicio' mafia - antimafia, sventata con una nostra interrogazione in Senato. In questa campagna elettorale e' accaduto di tutto: macchine bruciate di nostri candidati, minacce ad altri candidati, un pacco bomba (poi per fortuna rivelatosi finto), ad un dirigente del Comune e ieri, nel giorno del silenzio elettorale, il figlio del capomafia di Avola, Michele Crapula, che minaccia i suoi concittadini per imporre il voto al proprio candidato. Il candidato sindaco collegato a questa lista - prosegue Giarrusso - e' il sindaco uscente e riteniamo debba prendere le distanze da questo candidato e da questa lista, facendola ritirare immediatamente. Se non lo fara' sara' complice di questi metodi mafiosi. Ho gia' parlato con il prefetto di Siracusa per chiedere l'immediato intervento dello Stato, stesso intervento che con forza deve assicurare il ministro dell'Interno, Marco Minniti. La lotta alle mafie non deve avere se e ma. Il voto nel Siracusano, se non si interviene, sara' mortificato ed influenzato dal clan".