Boss arruolava esattori del "pizzo", otto arresti tra Leonforte e Agira
Un boss reclutava esattori del 'pizzo' per mantenere il controllo nei territori di Leonforte ed Agira, in provincia di Enna, dove la polizia ha eseguito diversi arresti nell'ambito di un'operazione che gli investigatori hanno chiamato "GoodFellas". I provvedimenti restrittivi sono stati emessi dal Gip di Caltanissetta su richiesta della Dda e hanno riguardato un'organizzazione criminale tipicamente verticistica con a a capo il boss Salvatore Seminara, che attraverso suoi referenti "arruolava" uomini in grado di operare nei Comuni di Leonforte ed Agira per acquisire i proventi di attivita' estorsive in danno di commercianti ed imprenditori, di frequente intimiditi e danneggiati.
Sono 5 le ordinanze di custodia cautelare in carcere e 3 agli arresti domiciliari, eseguite dalla Polizia di Enna nell'ambito dell'operazione antimafia "GoodFellas", scattata questa notte con il coordinamento della Dda di Caltanissetta. Tra i destinatari il boss detenuto Salvatore Seminara, reggente di Cosa nostra nell'Ennese, una guardia giurata, il titolare di un'autoscuola. Il gruppo oltre a imporre il pizzo a commercianti e imprenditori, grazie alle intimidazioni e danneggiamenti avrebbe permesso ad alcuni degli arrestati di operare senza concorrenza nei territori di Leonforte e Agira.
Custodia in carcere per Salvatore Seminara, 71 anni, originario di Mirabella Imbaccari (Catania), capo di Cosa nostra per la provincia di Enna; Natale Cammarata, 24 anni, di Agira; Walter Frascona', 34 anni di Leonforte, guardia particolare giurata; Salvatore Ogliarolo, 41 anni, di Leonforte; Antonino Scaminaci, 33 anni di Agira. Custodia agli arresti domiciliari per Angelo La Ferrara , 52 anni di Leonforte, titolare di un'autoscuola; Antonino Lambusta, 54 anni, di Valguarnera Caropepe; Alessandro Trovato, 54 anni, di Troina. Secondo le accuse il gruppo esercitava il controllo nei territori di Leonforte ed Agira, imponendo il pagamento del "pizzo" agli imprenditori, ed esercitando la sua influenza anche nella nascita o cessazioni delle attivita' commerciali, mettendo a segno atti intimidatori per terrorizzare le vittime. A Seminara, Ogliarolo, Frascona' e Scaminaci e' contestata l'accusa di associazione per delinquere di stampo mafioso.