Migranti, domenica a Floridia la Giornata mondiale del rifugiato
In occasione della giornata mondiale del rifugiato che si terrà domenica prossima alle ore 18.30 al centro Sprar di Floridia, verrà presentato il progetto 37°N 15°E.
"Oggi Floridia (coordinate geografiche 37°N 15°E) - si legge in una nota dell'amministrazione comunale - ed il territorio circostante ospitano giovani che sono scappati dalla povertà e dalla violenza oltre le sponde meridionali del Mediterraneo. Cercano rifugio dagli sfruttamenti e dai pregiudizi, sperando di avviare nuove vite. Alcuni possono trovare una casa, altri possono andare avanti per cercare fortuna altrove, ma tutti fanno parte di un movimento storico, un rovescio di ruoli dopo decenni di emigrazione dalla Sicilia rurale ed una sfida alla nostra orgogliosa tradizione di ospitalità.
La loro presenza ha ispirato l'artista floridiano Paolo Greco a creare un'opportunità per questi giovani africani di lasciare un segno del loro passaggio in un mezzo antico, la terracotta, caratteristico di queste terre ma comune a tutti i lati del Mediterraneo. Con l'aiuto della ceramista Eliana Adorno, dell'antropologo Marc Brightman, della psicologa Sabrina Infanti e con il sostegno dell'impresa sociale Passwork e dell’UrbanCenterFloridia, è stato avviato un progetto che porterà all'opera collettiva 37°N 15°E.
Le piastrelle di terracotta prive di fuoco sono state portate in quattro centri per i giovani immigrati e richiedenti asilo: SPRAR Obioma in Floridia, SPRAR Obioma in Canicattini, CPSA Capocorso e Casa Aylan in Canicattini. Dopo aver delineato il progetto, Eliana e Marc hanno dato solo le istruzioni tecniche più basilari su come lavorare l'argilla lasciando le scelte estetiche interamente nelle mani dei giovani ospiti. Alcuni di loro erano appena arrivati da un lungo viaggio; altri erano appena tornati dal lavoro o dallo studio, ma hanno affrontato la sfida con entusiasmo silenzioso, l'immediatezza dei segni che essi hanno lasciato testimoniano la loro rapida risposta al materiale e la loro voglia di autocritica. Alcuni hanno lasciato segni astratti, altri hanno scritto parole per descrivere i loro sentimenti, altri ancora hanno disegnato rappresentazioni figurative di animali, alberi, case, persone o oggetti. Ogni piastrella è uno sguardo di una storia, un brivido di potenziale umano.
37°N 15°E nasce da un’idea di Paolo Greco, artista floridiano che così descrive l’idea: durante la visita al centro di accoglienza SPRAR di Floridia, osservando i muri ho visto fogli di carta appesi su cui i ragazzi residenti avevano scritto o disegnato. Pensai che un modo per farli sentire maggiormente parte del centro, della comunità, parte di noi poteva essere quello di apprezzare le loro attività e invitarli a continuare ad esprimersi attraverso esse; perché in questo modo potevamo conoscerli meglio. Avevamo voglia di conoscerli! Cominciavamo a coinvolgerli in un lavoro che consiste nel disegnare, scrivere o semplicemente fare un segno su una tavoletta di argilla morbida. Volevamo ricordarci di loro perché un viaggio così terribile e faticoso che li aveva portati nel nostro territorio colmi di speranza, meritava una riflessione da parte nostra, meritava di essere ricordato…la cosa che più conta è che loro abbiano accettato di regalarci una parte di sè.. forse quella parte (rimasta ancora spontanea e libera) di un’identità che fatica ad affermarsi in un momento di grande incertezza come il loro. Ma la loro è un’identità in movimento che afferra, seppure con braccia stanche, la speranza del cambiamento.. Un regalo che noi custodiremo e valorizzeremo in un progetto di installazione che vuole rappresentare l’importanza per l’essere umano di poter comunicare le proprie fragilità durante ogni fase di passaggio nelle nostre vite dove l’incertezza predominerà se non avremo la speranza di un futuro, se non avremo degli obbiettivi verso cui muoverci, se non affronteremo la paura del cambiamento..
37° N 15° E è un passaggio di coscienze, di uomini e donne, è l'attraversare un luogo fisico ma anche psichico, è un progetto culturale ma anche personale, è un attraversarsi…sostiene la psicologa Sabrina Infanti del centro Sprar Obioma di Floridia. E continua, 37° N 15° E ha concesso a giovani e adulti migranti di lasciare un segno, di dedicare un attimo di riflessione alla propria autocoscienza, di lasciare un messaggio forte, chiaro e soggettivo. I migranti hanno accolto la sfida, hanno chiuso gli occhi e visualizzato il loro passaggio e il loro stare. E’ proprio con il segno grafico che cadono le barriere della coscienza; il momento dell'incisione permette di lasciare fluire l'emotività in gioco, l'esplosività del percepirsi, del proiettarsi e di esporre l'abito delle proprie immagini mentali.
37° N e 15° E è Altro, un modo per entrarci dentro, per vedere e sentire, per scuotere le coscienze di chi riduttivamente si limita ad indicare l'Altro da se tenendolo a dovutadistanza, ma dovuta a chi? Ero presente quando uno di loro ha deliberatamente scelto di incidere sé a Floridia, e lo ha fatto scegliendo l'immagine dello scarafaggio, un insetto nero che sta basso e in silenzio, che provoca reazioni di soprassalto che induce a fuggire. Bene questi uomini e donne forse ci stanno chiedendo qualcosa; forse ci stanno chiedendo di aprirci e di conoscerci di abbassare le resistenze e di eliminare i giudizi affrettati.
Obiettivo finale sarà quello di realizzare a partire dal mese di settembre un’opera artistica in divenire che accoglierà le tavolette di terracotta realizzate dai nuovi migranti che dalla latitudine di Floridia e del suo territorio passeranno lasciando il loro segno".