Exit poll, il Centro destra esulta: grande affermazione nei ballottaggi
"E ora una riflessione occorrera' farla". I 'big' di Forza Italia cominciano ad interrogarsi su cosa fare in vista delle Politiche. Il centrodestra negli ultimi anni non ha mai avuto particolare fortuna alle amministrative ma questa volta la tornata elettorale ha ridestato entusiasmo, anche in vista del futuro. E ridato slancio agli 'unionisti', a chi punta su un asse saldo tra FI, Lega e Fdi. Il centrodestra e' avanti a Genova, a Verona e Catanzaro. E spera anche nella vittoria in altre comuni, come per esempio La Spezia, Padova e Lecce. E c'e' soddisfazione anche per L'Aquila. "L'onda del centrodestra e' da nord a sud", dice Brunetta. La novita' ora e' che l'esito delle comunali ha riaperto il dibattito in Forza Italia su quale sistema elettorale puntare alle prossime elezioni.
Berlusconi intende sfruttare la 'rivincita' alle urne per costringere il Pd a sedersi al tavolo sulla legge elettorale. Punta sempre sul proporzionale, ribadisce che e' quella l'unica prospettiva che garantirebbe al partito azzurro di essere centrale. Ma il fronte pro maggioritario, alla luce dei risultati del primo e secondo turno, cresce e invoca una Assemblea costituente, con l'obiettivo di convincere il Cavaliere sulla necessita' di una virata.
Toti rivendica il 'modello Liguria' e insiste sulla lista unica, qualora dovesse rimanere l'attuale sistema elettorale che prevede il premio di maggioranza per chi raggiunge il 40%. Oppure su una federazione che dia l'immagine della compattezza della coalizione. Il governatore non intende 'strappare' ma vuole andare all'incasso e far 'pesare' lo schema a suo dire vincente, l'asse con Lega e Fdi, considerando che nel 2018 si votera' anche in Lombardia e in Friuli, regioni strategiche per il Carroccio.
"Ma puntare sul maggioritario vuol dire consegnarsi a Salvini", e' la tesi di chi non ci sta a legare il proprio destino al segretario del Carroccio.
Berlusconi a tutto campo in tv, anche sulle reti Rai (provocando l'ira del Pd sull'azienda di viale Mazzini) ha voluto ribadire la sua leadership, anticipando il 'rilancio' del cosiddetto 'asse del nord' di FI. Il Cavaliere ha fatto persino trapelare di voler fare un nuovo Predellino, convinto di poter arrivare al 30%, si e' dato una nuova missione dopo quella del '94: allora il pericolo erano i comunisti, ora sono i Cinque stelle. L'ex premier e' rimasto ad Arcore, soddisfatto per i risultati e intenzionato a tenere unito il centrodestra. E nei prossimi giorni non si esclude un confronto con Salvini.
Forza Italia abbandoni la linea del proporzionale, vada sul maggioritario, si batta per il premio alla coalizione o altrimenti ognuno per la sua strada, la linea invece del partito di via Bellerio, "non puo' parlare di un centrodestra unito e poi puntare ai giochetti di palazzo". "In ogni caso non lasceremo lo scettro ai populisti", il ragionamento degli azzurri.
Fino a quando non si capira' qual e' la legge elettorale non e' prevista alcuna 'rivoluzione' anche se il Cavaliere ai fedelissimi ripete di voler essere protagonista anche con la consapevolezza che difficilmente sara' lui - a meno di novita' da Strasburgo - il candidato premier. La 'terza via' e' una candidatura di una figura 'super partes'. Lo stesso Berlusconi nei mesi scorsi parlava di Zaia.
Nelle prossime settimane nel centrodestra dovranno essere sciogliere diversi nodi. Il programma forse e' uno dei punti meno conflittuali - all'uscita dall'euro invocata dal Carroccio il Cavaliere risponde con la doppia moneta -, lo scontro e' sul tema delle alleanze, delle regole di voto e di chi dovra' guidare il centrodestra.