Vasco canta contro la paura: 225 mila per lui a Modena
"E' un concerto contro la paura, e' bellissimo, sono felicissimo, voglio portare un po' di gioia". Vasco Rossi sintetizza cosi' una giornata storica per la musica italiana: quello di oggi e' il piu' grande evento musicale a pagamento che ci sia mai stato finora nel mondo. "Il locale e' pieno..", ha commentato Vasco appena sceso dall'elicottero dai colori nero e argento che l'ha portato fin dentro il parco "Enzo Ferrari" di Modena dopo aver visto dall'alto le quasi 200mila persone che gia' sono sul posto. E altre 25mila stanno arrivando.
Immaginarla alla vigilia questa giornata era un conto, anche facile; vederla invece dal vivo e' tutt'altro. E' un evento, anche un'emozione, perche' rappresenta qualcosa finora di unico in Italia la marcia in avvicinamento che hanno fatto decine e decine di migliaia di persone con un solo obiettivo in testa: essere protagonisti della grande festa del loro Komandante, il 'Blasco', Vasco Rossi.
Sono in 225mila quelli che sono riusciti a prendere il biglietto di accesso per la Woodstock italiana. La zona antistante il grande palco, che e' come un fronte del porto, si e' via via addensata di ragazzi, ragazze, anche qualche bambino portato da genitori che erano ragazzi e giovani quando Vasco ha cominciato a farsi strada. Potrebbe anche essere l'ultimo concerto del rocker di Zocca (nel Modenese, casa sua...) ma sara' lui a decidere e forse a dirlo anche. In Italia se si eccettuano le grandi manifestazioni sindacali di una volta, o il concertone del Primo Maggio a Roma dei tempi andati, oppure cerimonie religiose come l'intronizzazione di un nuovo Pontefice (o anche i funerali di un Papa, o di leader politici come fu per Enrico Berlinguer)), nient'altro come oggi ha raccolto tanta gente insieme in un'unica location. E - sorprendentemente per certi versi, rispetto a quel che si immaginava - tutto si svolge con ordine. L'esuberanza si', le birre spillate sono tantissime dalle prime ore del giorno e ancora continuano ad andare a tutta,ma nessun incidente, nessuna sbavatura. Il servizio d'ordine tiene tutto sotto controllo, le forze di polizia sono presenti e vigilano ma senza che ci sia necessita' di mostrare piu' di tanta fermezza nel chiedere il rispetto delle 'regole d'ingaggio'. Anche dalla security privata arrivano segnali di 'tutto tranquillo'. La zona e' ampiamente sorvegliata e monitorata con telecamere, l'elicottero della Polizia di Stato vigila continuamente e dall'alto segnala alla sala operativa - un vero e proprio comando gestione - eventuali problemi. Semmai le difficolta' ci sono state, e ci sono nelle stazioni ferroviarie da dove partono i treni con destinazione Modena: sono migliaia e migliaia i fan ancora in viaggio e nessuno vuol perdere il treno giusto, anzi se puo' sgomita e si fa largo per non restare indietro e dover attendere un treno successivo.
Ed e' quasi come una migrazione quella a cui il cronista dell'AGI ha assistito dalla prima mattinata lungo il percorso che va dalla stazione ferroviaria di Modena al parco Ferrari. Una migrazione ordinata; allegra, rumorosa, ma ordinata. Una folla eterogenea, di ogni eta', di ogni foggia nell'abbigliamento - quando non si decide per il due pezzi, per le donne, o il pantaloncino per i maschi - e che ha accettato di sfidare il gran caldo, il sole cocente. In molti hanno accusato malori, oltre 650 le persone soccorse - bilancio delle ore 18 -, sette i ricoverati, e il personale sanitario ha lavorato e lavora di gran lena. C'e' stato anche un decesso, a causa di un infarto, ma all'esterno dell'area del concerto: un quarantenne romano che era in un camper e che si presume dovesse poi recarsi al concerto e si e' sentito male intorno al'alba. Vani i tentativi di salvarlo in ospedale.
Nell'area dell'evento i vigili del fuoco sono pronti ad intervenire per ogni evenienza. Si e' fatto ricorso ai nebulizzatori di acqua per dare un un po' di refrigerio. Chi ha potuto guadagnarlo, si e' sdraiato a ridosso anche di un cassonetto dei rifiuti, se questo serviva a dare un po' d'ombra.
Il mega raduno e' anche una sagra del tatuaggio, ce ne sono di tutti i tipi e di tutti i colori, e le frasi e i messaggi di ogni genere: dall'amore alla fede politica ed anche calcistica, dal semplice nome della fidanzata o del fidanzato all'invocazione a chissa' quale spirito. L'evento e' suo malgrado l'occasione per una verifica diretta sul campo di quanta ampia sia la fantasia umana quando si tratta di imprimere sul proprio corpo quello che vuol essere un messaggio senza scadenza. Anche se poi capita che quell'amore finisca, quel nome sia poi quasi quasi maledetto, o quella fede politica o per la squadra vada a farsi benedire. Appuntamenti simili richiamano quasi un potpourri di gente, e quindi i bagarini non mancano: "Compro biglietti, vendo biglietti", la frase ripetuta come un mantra da una 'batteria' di bagarini distribuita strategicamente lungo il percorso che dalla stazione porta al parco.
Conta pero' l'aria di festa, e proprio questo sottolinea il sindaco Gian Carlo Muzzarelli, che non nascondendo la soddisfazione ha parlato del Vasco Modena Park come di "qualcosa di straordinario" che puo' diventare "un riferimento in Europa per l'organizzazione di eventi simili". Il primo cittadino parla di "grande sfida per la nostra citta', sapevamo che questo evento sarebbe stato qualcosa di eccezionale e abbiamo detto di si', abbiamo ritenuto di ospitarlo non appena ci e' stata prospettata questa eventualita': lo merita Vasco, lo merita il territorio. Questo e' un parco con caratteristiche quasi uniche, e' vicino al centro cittadino, c'e' un sistema di vie di fuga veloci che consentono di ospitare grandi appuntamenti".
Il parco puo' ospitare anche 400mila persone, "avevamo comunque detto di si' per 200mila, ne abbiamo aggiunte altre 25mila perche' ce lo chiedeva la gente. Ma se avessimo voluto, sarebbero state 380mila senza problemi...".
Si aspetta solo lui, il Komandante. Quaranta anni di carriera, da quel 15 giugno 1977 con "Jenny e Silvia", il suo primo 45 giri, quaranta anni da condensare in 40 canzoni tra le 176 di Vasco. Ma quelle 40 di oggi - con prime ipotesi di scaletta nell'autunno scorso, addirittura - rappresentano tutte le altre perche', a detta di Vasco, "ognuna riporta quelle che non ci sono. Saranno rappresentate tutte".
Si partira' con un'introduzione particolare: Also Sprach Zarathustra di Strauss e poi ecco "Colpa d'Alfredo", il primo rock di Vasco, con quel "e' andata a casa con il negro la troia..", per dire che la colpa e' sempre di qualcun altro e mai di se stessi. La prima parte dello show sara' dedicata agli anni '80. Poi via via gli anni '90, gli anni 2000. Ospiti in scena Gaetano Curreri, al pianoforte, Maurizio Solieri e Andrea Braido, le due chitarre in rappresentanza di due momenti storici e chiamati quindi a un simbolico duello di chitarre a distanza di anni.
Tre ore e mezza, quattro ore di rock per 225mila fan, mentre in numerosi cinema italiani il concerto sara' trasmesso in diretta. Maxischermi in spiaggia invece a Rimini. Per chiudere con "Albachiara", appena preceduta da brani storici come Sally, Un senso, Siamo solo noi, Vita spericolata. Comincio' tutto a Modena, lo diceva anche "Colpa d'Alfredo" con "..abito fuori Modena..Modena Park" e si torna appunto al Modena Park. Un cerchio che si chiude? Forse un viaggio ancora in corso, non si sa. Di certo sono 40 anni racchiusi in un solo giorno, dall'alba al tramonto, con 225mila persone che simboleggiano piu' generazioni di italiani e che si ritrovano in quelle 40 videoscenografie, una per ogni canzone, che lo show propone e che raccontano anche per immagini questi 40 del Km.