Centro sinistra, Cardinale: "Le elezioni in Sicilia sono una brutta bestia"
Gli orlandiani giovedi' si vedranno prima della direzione per mettere a punto, spiegano fonti parlamentari, un documento per spingere Renzi ad insistere sul maggioritario, per invitarlo ad andare sul premio alla coalizione e soprattutto per dire subito no ad un'alleanza con Berlusconi. "La parola magica - spiega un deputato vicino al ministro della Giustizia - e' coalizione. Metterebbe all'angolo i Cinque stelle e soprattutto risolverebbe il problema dell'autosufficienza". "Renzi - questo il ragionamento della minoranza dem - deve capire che il Pd ha sostenuto tutti i governi dalle ultime elezioni, ma il potere logora chi ce l'ha, il motto di Andreotti va letto al contrario...". Anche Franceschini e' da tempo per il premio alla coalizione e perfino in Forza Italia e' partito un pressing affinche' il Cavaliere spinga in questa direzione, magari restando agganciato al proporzionale. "Anche al centrosinistra - osserva un esponente azzurro - andrebbe meglio: risolverebbe anche a loro il problema del leader, sara' quello che prende piu' voti". "E' chiaro che se cambiano direzione di marcia ci mettono in difficolta'", osservava oggi un 'big' di Mdp. In ogni caso la discussione e' prematura. Se ne parlera' a settembre: giovedi' Renzi, pur tenendo bassi i toni, puntera' non sulle regole del voto ma su programmi e contenuti, chiudendo pero' la porta a chi pensa ad un centrosinistra che non si poggia sul Pd guidato da chi e' stato scelto dalle primarie. La battaglia ora si giochera' sui provvedimenti: sul decreto banche con Mdp che ha annunciato di votare la fiducia ma che si e' sfilata sulle pregiudiziali di costituzionalita'. E si giochera' sullo ius soli perche' in Ap c'e' uno scontro interno. Tra chi non vuole mettere in difficolta' la maggioranza e il governo e chi spinge per dire no "ad una bandierina nel Pd". Nei giorni scorsi le fibrillazioni nel Pd, nel Movimento 5 stelle e nel centrodestra, hanno fatto emergere contrasti sulla linea da portare avanti dopo le amministrative. Ma anche in Alternativa popolare continua a confrontarsi chi spinge per un progetto di aggregazione al centro (oggi Alfano ha partecipato ad un convegno con De Mita) e chi invece vorrebbe virare su una collocazione a destra o a sinistra. E in tal senso si gioca anche un'altra partita. Perche' i fedelissimi di Alfano stanno costruendo da giorni una tela per invitare il ministro degli Esteri, qualora si registrassero le condizioni, a fare un passo avanti. ll responsabile della Farnesina in diverse occasioni ha detto di non voler partecipare alla competizione ma nel partito c'e' chi riferisce che abbia aperto ad una tale eventualita'. "Sarebbe una candidatura autorevole, se ce ne fosse bisogno - spiega un 'big' di Ap - non si tirerebbe indietro". "Per la prima volta ci sta ragionando seriamente", spiega un'altra fonte centrista. Non e' certo il momento delle trattative ufficiali, ma un 'sondaggio' informale e' stato fatto con il Pd e perfino con Cardinale. Il leader di 'Sicilia futura' oggi ha incontrato alla Camera un alfaniano che gli ha chiesto se ci potessero essere passi avanti in questa direzione. "Vedremo - dice l'ex ministro delle comunicazioni -, le elezioni siciliane sono una brutta bestia...".