I Verdi di Siracusa: non c'è traccia del catasto degli inquinanti
"La Comunità Europea già dal 1999 sui Composti Organici Volatili parla chiaro su quali devono essere le migliori tecniche disponibili (BAT) concernenti la raffinazione del Petrolio e del Gas. Dal 1999 all'ultima direttiva dell'Unione Europea sui COV la n.738 del 2014, vengono imposti dei protocolli chiari sulle emissioni in atmosfera. Non entro nel merito delle BAT, ma il dato e il messaggio politico trasferito alla città è totalmente falso". Ad affermarlo è Peppe Patti, responsabile provinciale dei Verdi di Siracusa.
"L'Autorizzazione Integrale Ambientale del 2011 prevedeva in 36 mesi l'abbattimento del 50% delle emissioni. L'A.I.A. Del 2017 prevede l'abbattimento del fondo scala del 20%, non mi meraviglia affatto che l'impresa abbia acconsentito all'attuazione, infatti provocatoriamente ISAB per assurdo non inquina e qualora inquinasse ciò accadrebbe a norma di legge. Inoltre si sconoscono i dati di partenza, ma si conosce la provenienza di detti dati, ovvero il C.I.P.A. (Consorzio Industriale Protezione Ambientale) una contraddizione in termini poiché il controllato si erge a controllore. Dov'è finito l'aggiornamento del catasto degli inquinanti, dov'è l'impegno dei deputati a sostenere l'ARPA e le centraline pubbliche. Perché si continuano a spostare le centraline di controllo poste nel centro città?
A Siracusa il problema sanitario e la questione ambientale sono solo legati alla realizzazione dell'ospedale e dei posti di lavoro ad esso connessi e alla garanzia occupazionale nella zona industriale. Invece di pensare che ormai la salute dei cittadini equivale a garantire una migliore qualità della vita. Mi meraviglia molto che ci siano soggetti dell'ambientalismo siracusano che ancora dialogano con questa amministrazione comunale".