Tratta di migranti: il processo al "generale" va alla Corte d'Assise
Il collegio della IV sezione penale, presieduto da Bruno Fasciana, ha dichiarato la propria 'incompetenza per materia', rinviando tutti gli atti alla II sezione della Corte di Assise del Tribunale di Palermo. Colpo di scena, dunque, al processo nei confronti di Mered Medhanie Yehdego, detto il 'generale', ritenuto a capo di una organizzazione di trafficanti di esseri umani che si arricchisce organizzando le traversate di migranti dal continente africano alla Sicilia, arrestato in Sudan il 24 maggio dell'anno scorso ed estradato in Italia il 7 giugno 2016.
E' stata la pubblica accusa, rappresentata dal pm Calogero Ferrara, in apertura di udienza a sollevare la questione della competenza, chiedendo inoltre, qualora la richiesta fosse stata accettata, che tutti gli atti fossero trasmessi direttamente in Corte da Assise (e non di ripartire nuovamente dalla udienza preliminare). La richiesta dell'accusa accolta dal collegio parte da un decreto con cui il presidente del Tribunale indica la Corte d'Assise quale giudice naturale per i reati riguardanti la tratta, il traffico di esseri umani e il favoreggiamento della immigrazione clandestina. Gia' il gup di Palermo, proprio in virtu' del decreto del presidente del Tribunale, aveva disposto il rinvio a giudizio in Corte d'Assise di sei indagati (per lo stesso tipo di reato) coinvolti nella operazione denominata 'Glauco 3'.
L'imputato detenuto e presente in aula ha sempre professato la sua innocenza. Attraverso il suo legale, Michele Calantropo, ha invocato l'errore di persona: in carcere ci sarebbe un falegname eritreo, Mered Tasmafarian Behre, rifugiato in Sudan in attesa di raggiungere l'Europa. Il processo al 'generale' riprendera' dunque l'11 settembre dinanzi alla II sezione della Corte di assise di Palermo.