Incendi, Regione sotto accusa: inchieste delle Procure
Brucia ancora la Sicilia. Vasti e ancora vigorosi i fronti di fuoco sui quali sono impegnati mezzi aerei e numerose squadre da terra, chiamati a sfidare anche le temperature torride oggi in aumento con picchi fino a 40 gradi e il vento di scirocco. Rinforzi sono giunti da altre regioni. Molte le province interessate con varia intensità dalle fiamme, da Trapani a Palermo, da Messina a Catania fino a Siracusa. Inchieste sono state aperte dalle Procure di Messina ed Enna su quanto accaduto localmente, cosi' come da quella di Palermo sulla mancata prevenzione degli incendi e sulle tante disfunzioni dei servizi all'interno della Regione Sicilia. Il fascicolo e' "a modello 45", cioe' senza indagati ne' reati ipotizzati, ed e' stato avviato su iniziativa del procuratore Francesco Lo Voi nei giorni scorsi, ma la notizia si e' appreso soltanto adesso. Il procuratore aggiunto Sergio Demontis ha gia' affidato gli accertamenti a un sostituto. Fra i punti da verificare le ragioni dei difetti di comunicazione e di collaborazione fra la Protezione civile nazionale e quella regionale. Nei giorni scorsi critiche erano state avanzate da Roma nei confronti del sistema siciliano e della mancanza di mezzi antincendio a disposizione della Regione. Fra le prime, possibili iniziative, l'audizione come persona informata dei fatti del capo della Protezione civile nazionale, ma anche la testimonianza del capo del servizio regionale. E incombe l'ombra pesante dei piromani e dei criminali che avrebbero agito in diversi casi. "Quello che sta succedendo è il disastro più grave degli ultimi anni, un vero e proprio olocausto della biodiversita'", ribadisce Coldiretti, secondo cui "siamo in presenza di un vero e proprio piano criminale che va fermato anche con l'Esercito". "L'autocombustione non esiste", scandisce il sindaco di Messina Renato Accorinti.
Situazione particolarmente critica oggi nel comprensorio etneo per i numerosi incendi alimentati dal vento caldo. Situazione particolarmente delicata al villaggio Rainbow, San Francesco la Rena, Paradiso degli Aranci. Alcune abitazioni sono coinvolte dal fuoco. I pompieri hanno fatto convergere più squadre e diverse autobotti sul posto con supporto necessario di forze dell'ordine.
Situazione difficile nel quartiere catanese di Cibali e precisamente tra via Sabato Martelli Castaldi e via Nazario Sauro: un vasto incendio di sterpaglie e vegetazione minaccia le abitazioni limitrofe. Altri roghi sono divampati nella zona industriale. La strada statale 114 "Orientale Sicula" e' stata per alcune ore chiusa tra Villasmundo e Brucoli.
Aggredito dal fuoco anche il Trapanese con San Vito Lo Capo e Scopello messi alla prova da giorni. Come riferito dalla sala operativa del Corpo della Forestale, un canadair e un elicottero "AB 212" della Marina militare sono entrati in azione anche a Castellammare del Golfo (Trapani); le fiamme si sono estese fino a raggiungere una zona dove si trovano numerosi immobili residenziali e seconde case, tra le quali quella di una nipote del Capo dello Stato. Nella notte numerose le abitazioni evacuate. Fuoco pure in provincia di Palermo, da Altofonte e Giacalone, dopo che ieri era stato coinvolto il Monrealese ed era stata evacuata una casa per anziani a Blufi. Domato, invece, il fronte che per giorni ha devastato la vallata Scaldaferro, tra Enna e Calascibetta. La Procura di Enna ha aperto un'inchiesta: secondo una prima stima ad andare in cenere sarebbero stati oltre 400 ettari, dei quali una quindicina di boschi; un'area densamente abitata e dove si trovano moltissime attivita' produttive. Secondo alcune associazioni ambientaliste, che stanno predisponendo esposti e denunce sulle responsabilita' per la mancanza di un piano regionale di intervento, bisogna accertare se sulle aree andate in fumo possano esserci interessi della criminalita' organizzata legati ai contributi in agricoltura percepiti sui terreni a pascolo. Torna lentamente alla normalita' la situazione sulle colline di Messina devastate negli ultimi tre giorni - duemila ettari di uliveti e vigneti distrutti nel Messinese secondo stime Coldiretti - anche se i roghi non si fermano. Questa mattina un altro incendio e' divampato in localita' Salice sempre sui colli, mentre un altro rogo e' scoppiato in contrada Serri a Sperone nella zona nord della citta'. In azione squadre di vigili del fuoco e un canadair. Roghi anche nella zona di Barcellona Pozzo di Gotto e nell'isola di Lipari, nelle Eolie. Anche la Procura di Messina ha avviato un'indagine sui roghi che hanno tenuto con il fiato sospeso i residenti delle zone collinari dall'Annunziata e Giampilieri. Gli investigatori, coordinati dal procuratore aggiunto Giovannella Scaminaci, stanno effettuando tutti gli accertamenti con sopralluoghi nei luoghi interessati.