Migranti, assemblee e presidi nel Messinese: sindaci dal prefetto
Non si ferma la protesta dei sindaci e dei residenti nel Messinese. Numerosi i primi cittadini del comprensorio dei Nebrodi che ieri hanno partecipato assemblea al Comune di Castell'Umberto, al centro della clamorosa protesta avviata dal sindaco Vincenzo Lionetto Civa dopo l'arrivo di 50 immigrati che sono stati sistemati in un ex albergo nel territorio di Sinagra, al confine con il centro nebroideo. E la mobilitazione non si ferma. Civa conferma un presidio pacifico permanente, "una presenza costante", davanti all'hotel Canguro, "ne' blocchi, ne' barricate, ma vogliamo tenere accesi i fari sulla questione. Non siamo contro l'accoglienza, ma questa deve avvenire in strutture idonee e in modo condiviso".
E stasera alle 21, in municipio, un incontro "pubblico e libero", spiega "dove ognuno potra' esprimere il proprio punto di vista. Gli amministratori locali contestano la tempistica e i modi, ma si dicono pronti all'arrivo di migranti. Nel corso dell'assemblea ieri hanno ribadito la volonta' di aderire ai progetti degli Sprar e hanno detto di essere favorevoli all'accoglienza, purche' concordata con gli enti locali. Non accettano, quindi, di essere etichettati come razzisti e ribadiscono la volonta' di ospitare, ma secondo un percorso condiviso e concertato. Giovedi' a mezzogiorno il prefetto Francesca Ferrandino incontrera' gli amministratori locali, i 45 sindaci dell'area nebroidea, per esaminare insieme gli aspetti critici dell'accoglienza e le risposte da dare. "Ribadiamo la nostra totale volonta' di aderire al sistema Sprar - ha detto Salvatore Castrovinci, sindaco di Torrenova, un altro Comune dei Nebrodi - di organizzare un'accoglienza seria e responsabile attraverso il controllo dell'ente locale".